Notizie Valute e materie prime Oil&Gas: nel 2017 la Cina batte gli USA come maggior importatore di oil

Oil&Gas: nel 2017 la Cina batte gli USA come maggior importatore di oil

1 Febbraio 2018 11:33

Ė ufficiale. La Cina, nel 2017, ha superato gli Stati Uniti come principale importatore di petrolio al mondo. Il Paese asiatico ha registrato importazioni lorde annue pari a 8,4 milioni di barili al giorno, contro i 7,9 m b/d degli USA.

A dirlo è l’Eia, U.S. Energy Information Administration, che ricorda come già nel 2013 si era verificato questo evento. Il 2017 ha visto questo nuovo record di importazioni dovuto, come vedremo, alla maggiore capacità di stoccaggio strategico di petrolio della Cina unito al calo della produzione nazionale e la maggiore domanda.

Le importazioni cinesi per il 56% provengono dai Paesi Opec, che hanno dunque parzialmente coperto le minori esportazioni negli Usa con quelle in Cina. La quota di importazioni cinesi di petrolio greggio dai Paesi del cartello è scesa però dal picco del 67% del 2012, a favore di Russia e Brasile che passano rispettivamente dal 9% al 14% e dal 2% al 5%. In particolare è stata la Russia a diventare nel 2016, a danno dell’Arabia Saudita, il principale partner del Paese del Dragone. Nel 2017 la Russia ha esportato verso la Cina 1,2 milioni di b/d, contro 1 milione del paese arabo.

Come abbiamo detto sono diverse le ragioni che hanno permesso un incremento delle importazioni della Cina. Nel 2016 la Cina ha registrato il calo maggiore della produzione interna di petrolio e altri liquidi tra i Paesi non OPEC e, secondo le stime dell’EIA, nel 2017 avrà registrato il secondo calo per ordine di grandezza. L’EIA stima che la produzione totale di liquidi in Cina sia stata in media di 4,8 milioni di b/d nel 2017, con un calo annuo di 0,1 milioni di b/d (2%), e prevede che il calo continuerà fino al 2019.

La questione però non riguarda solo la capacità produttiva cinese, ma molto anche la crescita della domanda. L’EIA stima che la crescita cinese del consumo di petrolio e di altri combustibili liquidi nel 2017 sia stata la più grande del mondo per il nono anno consecutivo, con una crescita di 0,4 milioni di b/d (3%) a 13,2 milioni di b/d. La crescita delle importazioni di petrolio greggio è stata superiore alla crescita dei consumi a causa della costituzione di scorte per le riserve strategiche di petrolio. Inoltre ricordiamo che la Cina ha riformato il settore della raffinazione, liberalizzando le restrizioni alle importazioni e alle esportazioni. A partire dalla metà del 2015, la Cina ha concesso licenze di importazione di greggio alle raffinerie indipendenti del nord-est della Cina, che da allora hanno aumentato l’utilizzo delle raffinerie e duqnue le importazioni di greggio.

A tal riguardo va detto che è anche aumentata la capacità di raffinazione cinese nel 2017 di circa 0,5 milioni di barili al giorno. Nel terzo trimestre 2017 è entrata in funzione una raffineria da 260.000 b/d nella provincia di Anning, nello Yunnan. Nella provincia di Guangdong inoltre, la China National Offshore Oil Corporation (CNOOC), ha aumentato la capacità della sua raffineria di Huizhou di 200.000 b/d, aumentando le importazioni da varie fonti nel terzo e quarto trimestre del 2017.

Commento

Per il futuro le prospettive sembrano già ben delineate. Ricordiamo infatti che nel gennaio 2018, Cina e Russia hanno avviato l’espansione del gasdotto Est-Siberia Pacific Ocean, raddoppiando la capacità di consegna a circa 0,6 milioni di b/d. Secondo quanto riportato dalla stampa specializzata, entro la fine del 2019 è prevista l’apertura in Cina di 1,4 milioni di b/d di nuova capacità di raffinazione. Dato il previsto calo della produzione interna cinese di petrolio greggio, è probabile che le importazioni continueranno ad aumentare nei prossimi due anni.