Ferrari, che accelerata. Utili sopra le attese e il titolo vola
Utili sopra le attese, ricavi in crescita e proposta di dividendo. I numeri di Ferrari del 2017 non deludono il mercato e, anzi, mettono le ali al titolo a Piazza Affari.
Andando con ordine, l’utile netto si è attestato a 537 milioni di euro, +34% rispetto al 2016 e superiore ai 528,7 milioni stimati dal consenso. L’utile netto adjusted è salito del 26,4% a 537 milioni. Il cda, quindi, ha così proposto la distribuzione di un dividendo di 0,71 euro per l’azione ordinaria per un totale di 134 milioni, in aumento rispetto alla cedola di 0,635 euro distribuita sul bilancio 2016. L’ebitda adjusted si è attestato a 1,036 miliardi (+18%, 1,035 miliardi l’attesa), superando con due anni di anticipo il target fornito nell’ipo nel 2015 di un miliardo di euro. L’ebit adjusted è salito a 775 milioni (+23%), battendo anche in questo caso le previsioni (762 milioni).
I ricavi del Cavallino, invece, seppur in crescita del 10% a 3,417 miliardi rispetto al 2016, si sono attestati al di sotto del consenso di 3,434 miliardi. Le consegne totali sono state pari a 8.398, in aumento di 384 unità. Quanto alla posizione finanziaria netta, -473 milioni, è più alta rispetto ai -420 milioni previsti, ma in miglioramento dai -652,6 milioni del 2016 grazie alla robusta generazione di free cash flow industriale.
Per quanto riguarda le prospettive per il 2018, il gruppo guidato dal presidente e ad Sergio Marchionne (nella foto), si attende ricavi netti a oltre 3,4 miliardi. L’outlook per il 2018 indica consegne per più di 9 mila auto (supercar incluse) e un ebitda adjusted maggiore o uguale a 1,1 miliardi. Inoltre, l’indebitamento industriale netto sarà inferiore a 400 milioni, “includendo – come si legge in una nota – una distribuzione ai possessori di azioni ordinarie ed esclusi potenziali riacquisti di azioni“. Le spese in conto capitale saranno pari a circa 550 milioni.
Fornite anche previsioni di più lungo termine: “A seguito di una dettagliata revisione del portafoglio attuale e delle iniziative di sviluppo dei nuovi prodotti, il gruppo si attende un ebitda adjusted di 2 miliardi e un free cash flow industriale di 1,2 miliardi non oltre il 2022 e di azzerare l’indebitamento industriale netto, includendo distribuzioni di dividendi ed escludendo riacquisti di azioni, non oltre il 2021“.
Piazza Affari ha reagito molto bene. Dopo una mattinata passata sulla parità, il titolo ora fa segnare un +5,37% a 101,2 euro, dopo un top intraday di 103,95 euro. Il massimo storico è stato toccato il 2 novembre (105,3 euro).