Piazza Affari fa dietrofront, tonfo Recordati. Si salvano le banche, boom di UniCredit dopo conti
Mercati di nuovo sotto pressione con vendite sia sui bond che sulle azioni. Piazza Affari è ritornata quindi a perdere quota dopo il rimbalzo di quasi il 3% della vigilia. In chiusura l’indice Ftse Mib ha ceduto il -2,26% a 22.466,6 punti.
La ripresa del sell-off sull’obbligazionario ha coinvolto i titoli governativi core, soprattutto nel tratto lungo della curva. La scintilla è stata la deludente domanda nell’asta di Treasury tenutasi ieri sera e l’approccio più hawkish della Bank of England, che vede i tassi salire più di quanto i mercati abbiano scontato fino a oggi.
La Boe ha mantenuto oggi i tassi allo 0,5% alzando le stime su Pil e inflazione. In fermento anche il valutario con l’euro/dollaro ancora in discesa a 1,223. Jens Weidmann, capo della Bundesbank e membro della BCE, ha dichiarato che l’istituto centrale europeo monitorerà l’impatto dell’andamento dell’euro sull’inflazione.
Giornata nera per Recordati (-8,05% a 31,96 euro) che ha accolto male i conti 2017 diffusi a metà giornata. Seduta difficile anche per i titoli oil (-3,7% Saipem e -3,87% Tenaris) complice la discesa del petrolio.
Fuori dal coro delle vendite i titoli finanziari sulla scia dei forti riscontri arrivati dalle trimestrali di UniCredit (+2,1% a 17,83 euro) e Société Générale. In Italia si è mantenuto sulla parità il Banco Bpm (+0,31%) che ha archiviato il 2017 con un utile netto di 558 milioni di euro, comprensivo dell’utile realizzato per la cessione di Aletti Gestielle sgr, rispetto alla perdita di 1,33 miliardi di euro del 2016 (senza Badwill ed Impairment su avviamenti).
Il mercato sembra apprezzare soprattutto l’accelerazione sul piano di cessioni delle sofferenze. “La solida posizione patrimoniale consente un forte impulso all’azione di derisking”, ha detto il gruppo guidato da Giuseppe Castagna.