Mediobanca alza il payout ratio dopo utile trimestrale sopra le attese, sul semestre risultati record
Mediobanca ha rivisto al rialzo il payout ratio, portandolo al 40-50% dal precedente 40%, dopo aver riportato utili sopra le attese nel trimestre e a livelli record nel semestre dell’esercizio fiscale 2017/2018. “A 18 mesi dall’avvio del piano strategico il gruppo conferma la validità del percorso intrapreso mostrando elevata capacità di crescita, qualità e sostenibilità dei risultati”, recita la nota diffusa oggi. Positiva la reazione del titolo in Borsa. In una avvio di seduta incerto, l’azione della banca di Piazzetta Cuccia segna un rialzo di circa mezzo punto percentuale, posizionandosi tra i migliori del paniere Ftse Mib.
Nel secondo trimestre dell’esercizio 2017-2018 Mediobanca ha evidenziato un utile netto di 175,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 147,5 milioni del corrispondente periodo dell’anno prima e oltre le stime degli analisti ferme a 150,3 milioni. Se confrontato con i tre mesi prima l’utile netto è in calo ma esclusivamente per l’assenza di importanti cessioni azionarie e per il minor contributo (non ricorrente) di Generali. Il margine di interesse è salito del 3%, mentre le commissioni sono balzate del 23% grazie all’accelerazione dell’attività di wealth management e dall’ottimizzazione della tesoreria.
Guardando al primo semestre Mediobanca ha riportato risultati record a livello di ricavi, utile operativo e utile netto. Nel dettaglio, l’utile netto è cresciuto del 14% a 476 milioni, contabilizzando anche 94 milioni di plusvalenze nette realizzate dalla cessione del residuo pacchetto (1,35%) di Atlantia. Il risultato operativo ha mostrato un incremento del 23% a 523 milioni, mentre i ricavi sono aumentati del 9% a 1,17 miliardi, con tutte le componenti in crescita.
Sul fronte della solidità patrimoniale, Mediobanca ha evidenziato a fine 2017 un CET1 pari al 12,9% phased-in e al 12,9% fully phased. “Gli indici rimangono su livelli elevati pur scontando la maggiore deduzione di Generali (pari a circa 40 punti base) per rispetto dei limiti di concentrazione”, si legge nella nota di Mediobanca, che sottolinea come il coefficiente minimo SREP assegnato dlala Bce per il 2018 sia pari al 7,6% per il CET1 ratio (phase in) e 11,1% per il Total capital ratio. “Tali livelli – precisa la banca guidata da Alberto Nagel – posizionano Mediobanca tra le migliori banche a livello europeo e sono significativamente inferiori agli indici di capitale effettivamente riportati”.