Bce: longa manus tedesca su nomine, Weidmann futuro presidente? Intanto scoppia grana governatore Lettonia
E’ partita la lunga volata per la successione a Mario Draghi e Berlino strappa il primo successo con lo spagnolo Luis de Guindos rimasto unico candidato alla vice-presidenza. La Germania ha lavorato molto su questa nomina con l’appoggio anche della Francia nell’intento di spianare la strada alla candidatura di Jens Weidmann alla guida della Bce in vista della fine del mandato di Draghi (ottobre 2019).
Oggi si è consumata la sconfitta di Philip Lane, governatore della Banca centrale irlandese, nella corsa alla vicepresidenza della Bce. In occasione della riunione dell’Eurogruppo, il ministro delle finanze irlandese, Paschal Donohoe, ha annunciato il ritiro della candidatura di Lane che paga lo scarso sostegno nonostante settimana scorsa la commissione economica del Parlamento europeo si è espressa settimana scorsa a favore del governatore della banca centrale irlandese. Lane era in corsa per la vicepresidenza insieme allo spagnolo Luis de Guindos, che adesso rimane l’unico candidato alla successione di Victor Constantio (il cui mandato scade a fine maggio).
A pesare è stato il poco sostegno dei paesi chiave alla candidatura di Lane. L’Italia fino a questa mattina non si era espressa a favore di nessuno dei due candidati come confermato dalle parole di Padoan, anche se la prospettiva di un Weidmann successore di Draghi è malvista a Roma poichè un governatore “falco” come il tedesco potrebbe mettere sotto pressione Btp, spread e a cascata anche il settore bancario.
La scelta di de Guindos arriverà quindi già oggi senza la necessità di andare al voto domani. De Guindos aveva già provato ad assumere un ruolo importante nelle istituzioni di Eurolandia correndo per la presidenza dell’Eurogruppo. Lo spagnolo manca di esperienza nel sistema delle banche centrali e il fatto di essere un politico attivo potrebbe rappresentare una potenziale minaccia all’indipendenza della Bce.
Weidmann grande favorito per il dopo Draghi
Ben chiare le manovre in vista della scelta del presidente in vista della scadenza del mandato di Mario Draghi. Da un sondaggio Bloomberg condotto tra 34 economisti vede proprio Weidmann, attuale presidente della Bundesbank, favorito alla successione di Mario Draghi. Weidmann, con un punteggio di 84 su 100, risulta in forte vantaggio rispetto al francese Villeroy de Galhau, più vicino alle convinzioni di politica monetaria di Draghi, e l’irlandese Philip Lane.
Weidmann si è più volte fermamente opposto al piano di quantitative easing della Bce e nelle ultime sue dichiarazioni ha confermato la richiesta che il QE finisca nei termini previsti (settembre 2018).
Arresto del governatore della Lettonia (e membro board Bce)
Intanto ieri è scoppiato il caso lmars Rimsevics, governatore della banca centrale lettone e membro del Consiglio direttivo della BCE. La notizia del suo arresto per corruzione, arrivata ieri, ha scosso il paese baltico con il primo ministro del paese che ha fatto pressione su Rimsevics perchè si faccia subito da parte. Dall’Eurotower al momento non è arrivato alcun commento in merito.
La Lettonia era già finita sotto i riflettori nei giorni scorsi poichè il Tesoro USA ha vietato alle proprie banche di fare transazioni con ABLV, principale banca lettone accusata di aver “istituzionalizzato il riciclaggio di denaro”.