Pirelli: +7,6% per il fatturato 2017, minori oneri finanziari spingono l’utile. Debito in forte calo
Indicazioni contrastanti quelle arrivate dai numeri 2017 di Pirelli. Indicazioni positive sono arrivate dall’andamento dell’utile e dall’indebitamento, mentre i ricavi, passati e futuri, hanno invece deluso qualche commentatore.
I ricavi hanno totalizzato 5.352,3 milioni di euro, +7,6% rispetto a 4.976,4 milioni del 2016 grazie al positivo andamento del segmento High Value. Il fatturato è risultato inferiore ai 5,41 miliardi del consenso mentre l’utile netto, visto a 252 milioni, si è attestato a 263,3 milioni di euro (164 milioni nel 2016).
“Il risultato riflette, oltre che il miglioramento del risultato operativo e del risultato da partecipazioni, anche minori oneri finanziari netti per 64,7 milioni di euro (362,6 milioni nel 2017 rispetto ai 427,3 milioni dell’esercizio2016, su cui incidevano anche 25,4 milioni di euro legati all’estinzione del prestito obbligazionario US Private Placement)”, riporta la nota della società. “La riduzione degli oneri finanziari è principalmente riconducibile al calo del costo del debito (5,36% al 31 dicembre 2017 contro 5,82% nel 2016) grazie all’aumento di capitale sottoscritto da Marco Polo nel mese di giugno e al rifinanziamento del debito effettuato alla fine del primo semestre dell’anno”.
La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2017 è negativa per 3.218,5 milioni di euro (-4.912,8 milioni al 31 dicembre 2016) grazie anche al contributo positivo derivante dall’aumento di capitale da circa 1,2 miliardi di euro avvenuto nel mese di giugno. Il rapporto posizione finanziaria netta/Ebitda Adjusted ante oneri e costi di start-up è pari a 2,7 volte (inferiore a 3 volte il target 2017), in diminuzione rispetto a 4,6 volte del 31 dicembre 2016.
Sul 2018, i ricavi sono attesi in crescita “uguale o maggiore” al 6% (+10% escludendo l’effetto cambi), l’Ebit adjusted (+9,7% a 926,6 milioni nel 2017) è previsto superiore a 1 miliardo di euro e il rapporto fra posizione finanziaria netta ed Ebitda Adjusted ante oneri non ricorrenti e di ristrutturazione e ante costi start-up a fine 2018 è stimato pari a circa 2,3 volte (2,7 volte nel 2017).
In rosso subito dopo la diffusione dei conti, al momento il titolo quota sostanzialmente invariato a 7,488 euro (-0,03%).