Borsa Tokyo +0,71%. Settimana cruciale per azionario con Fed, Bce, BoE, SNB, Bank of Japan. Occhio al forex
Inizio di settimana positivo per l’azionario in Asia. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,71% a 28,640.49, la borsa di Shanghai avanza dello 0,46%, Hong Kong +0,36%, Sidney +0,35%, mentre Seoul è una eccezione negativa con una flessione dello 0,26%. Un assist positivo arriva da Wall Street, con i futures sulla borsa Usa in crescita, dopo che lo S&P 500 e il Nasdaq hanno concluso la migliore settimana di contrattazioni dal febbraio di quest’anno, con l’indice benchmark che ha testato venerdì scorso un nuovo record.
I futures sul Dow Jones salgono di oltre 100 punti, quelli sullo S&P 500 avanzano dello 0,30%, mentre quelli sul Nasdaq 100 incassano lo 0,29%.
Settimana cruciale per i mercati, con le riunioni delle banche centrali tra le più importanti del mondo: il Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, si riunirà nella giornata di domani per diramare l’annuncio dopodomani mercoledì 15 dicembre.
Il giorno successivo, 16 dicembre, si riunirà la Bce di Christine Lagarde. Sempre giovedì 16 dicembre saranno annunciate le decisioni di politica monetaria della Bank of England.
In settimana anche gli annunci della Swiss National Bank (SNB) e della Bank of Japan.
La Federal Reserve ha già indicato di essere pronta a intervenire, rafforzando ulteriormente il tapering appena lanciato, che per ora prevede un taglio degli acquisti di asset al mese di $30 miliardi, rispetto al totale che ammontava ogni mese a $120 miliardi.
Particolarmente da falco sono state le dichiarazioni, degli ultimi giorni, del presidente della Fed Jerome Powell, che ha affermato che sarebbe forse il caso di smettere di affiancare l’aggettivo “transitorio” alla parola “inflazione”.
Secondo gli economisti, Powell & Co annunceranno così, al termine della riunione del Fomc, una accelerazione del tapering, che dovrebbe anticipare la fine del programma di Quantitative easing prima della scadenza fissata al giugno del 2022.
La Bce di Christine Lagarde starebbe lavorando invece su un compromesso tra il prendere provvedimenti contro l’inflazione galoppante in Eurozona, e la necessità di continuare a garantire un supporto al mercato dei titoli di stato dell’area. Alcuni economisti interpellati da Bloomberg hanno fatto notare che Lagarde sarebbe orientata a porre fine al PEPP, il QE pandemico con cui ha acquistato titoli di stato dell’area euro dallo scoppio della pandemia Covid-19, nel marzo del 2022.
Nel frattempo, a detta degli economisti, gli acquisti dovrebbero smorzarsi, passando dai 68 miliardi di euro di acquisti dei mesi di novembre e ottobre, a 50 miliadi di euro al mese di acquisti di asset nel mese di febbraio.
Gli economisti ritengono tuttavia che la Bce potrebbe decidere di potenziare l’altro programma tradizionale di acquisti, (asset purchase programme-APP) dai 20 miliardi di euro di asset che vengono tuttora rilevati ogni mese con il piano a un valore doppio nel secondo trimestre del 2022.
Gli acquisti dovrebbero poi tornare all’ammontare originario dei 20 miliardi di euro al mese entro l’ottobre del 2022. Nel luglio del 2023, la Bce, secondo le previsioni degli economisti, dovrebbe infine lanciare un tapering dell’APP della durata di tre mesi, portando a zero gli acquisti tradizionali dei bond.
Sul forex, il rapporto euro-dollaro è ribasso dello 0,18%, poco al di sotto della soglia di $1,13. Il dollaro-yen sale dello 0,10% a JPY 113,50; la sterlina cede sul dollaro lo 0,17% a $1,3249; l’euro arretra sullo yen dello 0,07% a JPY 128,23, mentre sul franco svizzero scende dello 0,05% a CHF 1,0417.