BTP, ultima asta pre-voto. Domanda positiva, rischio politico non frena appetito bond italiani
Trend positivo dei titoli di stato italiani in attesa delle elezioni politiche di domenica 4 marzo. Nel primario, così come si evince dai risultati delle aste odierne del Tesoro, i tassi dei bond sovrani confermano il trend al rialzo. Tuttavia, la domanda di carta italiana continua a essere positiva.
In particolare, il Tesoro ha collocato oggi un totale di 7,711 miliardi di euro di BTP e CCtEu, un valore lievemente al di sotto dell’ammontare massimo offerto di 7,75 miliardi.
Occhio ai tassi del nuovo bond a cinque anni con scadenza nel marzo del 2023, che si sono attestati allo 0,89%, in crescita di ben 23 punti base rispetto ai rendimenti dell’ultimo collocamento; i tassi decennali sono rimasti stabili al 2,06%, così come è rimasto pressocché invariato il tasso del CcTeu con scadenza nel 2025, allo 0,42%.
Così ha commentato i risultati Daniel Lenz, strategist sui tassi presso DZ Bank:
“Visti i rischi in attesa delle elezioni, e in un mercato dove i rendimenti stanno salendo, si può dire che l’asta ha assistito a una domanda discreta”.
Dopo i risultati, sul secondario i BTP si sono lievemente indeboliti. Ma lo spread BTP-Bund è in ulteriore restringimento.
Alle 15.40 della sessione odierna, il differenziale cede oltre -2% a 133 punti base, a fronte di tassi decennali che nel pomeriggio scendono anche al di sotto della soglia del 2%, all’1,9960%. In rialzo i rendimenti dei Bund decennali, che avanzano di oltre l’1,5% allo 0,6630%.
Così a Reuters Christoph Rieger, strategist di Commerzbank:
“Il mercato sta guardando oltre le elezioni e sta considerando che la maggior parte dei rischi coda dovrebbe essere schivata”.
La performance delle prime due sedute della settimana segue quella non proprio confortante della scorsa settimana, che ha visto i tassi dei BTP con scadenza decennale salire di 10 punti base, e lo spread allargarsi a 140 punti base, al record da gennaio.
Gli analisti di UBS, stando a quanto riporta oggi Cnbc, sottolineano che i bond sovrani italiani devono essere attentamente monitorati, anche per la relazione inversamente proporzionale che esiste tra il trend dello spread e quello dell’azionario. Così il team degli analisti:
“Se lo spread scenderà sulla scia di un risultato (delle elezioni) positivo (per i mercati), l’azionario italiano dovrebbe riportare una performance relativamente positiva così come, ovviamente, dovrebbe accadere il contrario con l’aumento del differenziale”.
Intanto commentato un operatore a Reuters non ha nascosto il proprio ottimismo:
“Il tono di fondo sul mercato rimane ‘bullish’… nessuno avrebbe mai scommesso che si potesse stringere su Germania a pochi giorni dalle elezioni. Gli investitori esteri continuano a comprare, gli italiani sono da qualche tempo più ribassisti ma non c’è sentore alcuno di ‘panic selling’, si tratta di un leggero storno rispetto a una performance finora davvero brillante”.