Notizie Notizie Mondo Il Brasile è in ripresa, ma deve stabilizzare l’andamento debito

Il Brasile è in ripresa, ma deve stabilizzare l’andamento debito

1 Marzo 2018 10:36

 
 

 

Il quadro macroeconomico del Brasile – che si appresta al voto il prossimo ottobre – è cambiato notevolmente dall’impeachment di Dilma Rousseff di circa due anni fa. Come spiega in un report Paulo Salazar, Senior Equity Analyst Emerging Markets di Candriam Investors Group, il Paese sudamericano è stato in grado di superare la cattiva amministrazione generale e i grandi squilibri generati da esperimenti politici insoliti, pur dovendo al contempo confrontarsi con il più grande scandalo di corruzione della sua storia.

Il governo attuale non è perfetto – dice Salazar –  ma è stato in grado di istituire un team economico di alto livello e di far passare in Congresso una serie di mini-riforme che ha permesso al colosso latinoamericano di ritornare nel mirino degli investitori”.

 

Ciclo favorevole

 

Ora qual è l’outlook da qui alle prossime elezioni? Come spiega Salazar, il Brasile è in un momento favorevole del ciclo economico e opera ora nel quadro di una serie di politiche convenzionali e ortodosse. Quest’anno la crescita ha messo a segno un picco considerevole, le dinamiche del mercato del lavoro e la fiducia dei consumatori stanno crescendo, mentre i tassi di interesse rimangono ai minimi storici grazie all’inflazione debole e a una divisa ben ancorata.
Eppure, sostiene lo strategist, sono necessari ulteriori progressi per stabilizzare l’andamento del debito, con la riforma pensionistica – altamente impopolare – attualmente in discussione che svolge un ruolo chiave in questo processo. “La tempistica non è ideale, visto che i politici di strette vedute si iniziano a preoccupare delle elezioni di quest’anno – spiega Salazar – Gli investitori sono stati compiacenti sperando che, se non oggi, la situazione possa almeno risolversi quanto prima”.
 
Incognita elezioni

 

Ovviamente la conferma della condanna dell’ex presidente (nonché leader del Partito dei lavoratori) Lula per corruzione e riciclaggio di denaro ha praticamente eliminato un rischio di coda importante per i mercati. Ma in uno scenario in cui nessun altro leader spicca, anche il Presidente Temer scommette su un prossimo mandato, malgrado un timido 5% negli indici di gradimento. E, con il voto previsto non prima di ottobre, questa sarà la corsa presidenziale più aperta degli ultimi decenni!.
 “Ad eccezione del membro del Congresso Jair Bolsonaro, gli altri candidati presentano un consenso imbarazzante a una sola cifra – dice Salazar – Una corruzione cronica e un sistema politico inefficace, violenza, servizi pubblici e infrastrutture da terzo mondo restano questioni di lungo corso da affrontare”.
Tuttavia, ogni viaggio inizia con un passo e, con il sentiment degli investitori che diventa più positivo, sembra che il peggio sia stato evitato.

“Malgrado il buon andamento dell’anno scorso, il Brasile è rimasto indietro rispetto ai suoi peer e vediamo un potenziale di rialzo per titoli specifici sull’onda di fondamentali in miglioramento”, conclude Salazar.