Svanito effetto elezioni in Borsa: Piazza Affari positiva insieme all’Europa
Piazza Affari torna a sorridere dopo i cali, comunque contenuti, della vigilia nonostante l’esito delle elezioni che ha fornito uno scenario di difficile governabilità. Dopo i primi scambi l’indice Ftse Mib sale dello 0,82% in area 22mila punti. Anche sull’obbligazionario, non si è assistito a nessuno scossone dello spread Btp-Bund che si mantiene in area 135 punti base. L’incertezza politica sull’Italia scatenata dalle elezioni non avrà un impatto immediato sul rating del debito sovrano, secondo le agenzie Standard & Poor’s e Dbrs. A questo punto, ha sottolineato S&P, “in base al calendario post-elettorale, il presidente Sergio Mattarella a fine marzo-inizio aprile prevede di nominare il candidato primo ministro che dovrebbe essere quello con maggiori probabilità di formare un governo”.
In questo contesto, il listino milanese riesce così ad allinearsi ai guadagni delle Borse europee, con l’indice tedesco Dax che prosegue spedito sopra la soglia dei 12mila punti riconquistata ieri. Una sponda importante per i mercati del Vecchio continente arriva dal rimbalzo di Wall Street, salita ieri di oltre 1 punto percentuale, grazie all’attenuarsi dei timori su una guerra commerciale. La proposta di dazi ha trovato una forte opposizione nello speaker della Camera, il repubblicano Paul Ryan, mentre lo stesso presidente americano Donald Trump ha mostrato qualche segnale di apertura alla possibilità di trattare con i partner commerciali Canada e Messico. Intonazione positiva anche sui listini asiatici questa mattina, con la Borsa di Tokyo che è balzata dell’1,79%, a 21.417,76 punti, grazie anche alla salita del dollaro che ha aiutato i titoli legati all’export.
Tornando a Piazza Affari, Telecom Italia (+4,6%) svetta nel giorno del cda chiamato ad approvare i conti 2017 e il piano al 2020 che verrà presentato domani a metà giornata. Le ultime indiscrezioni rilanciate da Bloomberg vedono il fondo Elliott in azione con l’acquisto di azioni sul mercato per contrastare i francesi di Vivendi, azionista di riferimento con il 24% del capitale della tlc italiana.
Aqcuisti anche su Fiat Chrysler (+2,2%), su cui prosegue la speculazione sullo spin off di Magneti Marelli. Secondo le ultime indiscrezioni, la separazione dovrebbe avvenire attraverso una quotazione a Piazza Affari che non prevede la raccolta di risorse fresche attraverso la vendita di nuovi azioni. Oggi nel corso del Salone dell’auto di Ginevra è atteso l’incontro di Sergio Marchionne con la stampa, da cui potrebbero emergere spunti interessanti sulla questione.
In ripresa il comparto bancario, dopo le vendite di ieri in scia alle elezioni, con FinecoBank in testa (+2,2%). Poco mossa Poste Italiane (+0,26%) che stando alle ultime indiscrezioni avrebbe iniziato a sondare Generali Assicurazioni e Unipol per valutare una partnership nel ramo danni, a partire dall’Rc auto.
Sul parterre milanese scivola sul fondo Saipem (-1,8%) che ha diffuso i conti 2017, con una perdita netta di 328 milioni di euro e ricavi in calo a 9 miliardi, e la guidance 2018. In calo anche Luxottica (-0,85%) che ha annunciato l’acquisto del 67% del produttore giapponese di occhiali Fukui Megane.