UniCredit, AD Mustier fiducioso su esito stress test Eba. Governo precedente ha eliminato rischio sistemico banche
“Siamo molto fiduciosi sull’esito dello stress test” messo a punto dall’Eba”. (il risultato si conoscerà solo a novembre). Così, in occasione del Congresso della Fabi, Jean-Pierre Mustier, numero uno di UniCredit, parla con fiducia della banca italiana e affronta anche altri argomenti. Tra questi, l’esito delle elezioni politiche italiane, che lo porta a lanciare anche un appello al nuovo esecutivo, affinché velocizzi lo smaltimento degli NPL, crediti deteriorati, che continuano a ingolfare i bilanci delle banche italiane.
Mustier non risparmia riconoscimenti importanti all’ultimo governo italiano:
“È stato importante l’intervento dell’ultimo governo per evitare che alcune banche fallissero, perché ha eliminato il rischio sistemico del settore italiano“.
“Ovviamente – ha continuato il numero uno di UniCredit – restano dei rischi che possono essere anche importanti, ma non sono sistemici come quello degli Npl, che però può essere affrontato e risolto. La grande differenza rispetto agli altri paesi è che gli npl restano per molto tempo nei bilanci delle banche italiane e il nuovo governo dovrebbe affrontare questo tema”.
Detto questo, nessuna opinione politica viene espressa dal ceo di UniCredit:
“Dobbiamo restare assolutamente apolitici, anche se per lavoro incontriamo spesso esponenti politici”.
Mustier si chiama fuori da qualsiasi tipo di polemica che il clima politico arroventato potrebbe scatenare. Nessuna intenzione, inoltre, di criticare la gestione passata della banca:
“Non parlerò mai e poi mai male né dell’Italia, né di Unicredit né del passato, anche perchè parlare male del passato ha un riverbero negativo sul futuro. Quindi non dirò cosa ho trovato di negativo (in UniCredit) ma quello che ho trovato di positivo: dei team super motivati e quando c’è stato l’aumento di capitale i dipendenti hanno sempre mostrato fierezza e orgoglio di lavorare con noi”.
Sul passato di UniCredit, certo “la continuità sarebbe stata un problema”, visto che “era importante convincere gli investitori per avere i 13 miliardi di aumento di capitale. Dovevamo dimostrare che c’era una voglia di cambiare, occorreva farlo, è stato necessario”.