Notizie Notizie Mondo Argentina: Un percorso virtuoso, che guarda più all’India che alla Cina

Argentina: Un percorso virtuoso, che guarda più all’India che alla Cina

13 Marzo 2018 17:53

 

Il successo dell’emissione di un titolo governativo trentennale con rendimento del 7% e un buon rapporto di copertura è un ottimo segnale per le prospettive dell’Argentina. Detto ciò, come spiega Tom Love, responsabile strategie azionarie Paesi Emergenti di Gam, “Servirà più di qualche anno di governo riformista per superare decenni di stagnazione, radicato socialismo e corruzione. In questo senso, la frammentata opposizione politica e il fatto che media e agenzie di rating siano molto positive rispetto al programma di riforme e l’effetto che dovrebbe avere sulle prospettive economiche è certamente un dato positivo”.

 

Deficit e dollaro

 

La domanda centrale è, come sempre, se la rinnovata partecipazione dell’Argentina ai mercati di capitale dopo la piaga dei default verificatasi sotto l’amministrazione Kirchner porterà a una pericolosa esposizione al dollaro USA senza hedging, poiché sia il deficit fiscale che quello delle partite correnti (rispettivamente a -5,5% e -4,8%) sono di fatto finanziati a livello internazionale.

Come spiega Love, anche se gli investimenti diretti esteri (FDI) e il rimpatrio dei capitali argentini offshore sono entrambi segnali positivi per lo sviluppo, è importante rimanere coscienti del fatto che i flussi di liquidità in entrata sono notoriamente instabili. Tuttavia, si segnalano in positivo le riserve internazionali pari a circa 70 miliardi di dollari, che costituiscono quasi un anno di copertura del deficit combinato.

 

Da Mercato di Frontiera a Mercato Emergente

 

C’è inoltre ottimismo intorno alle riforme dello scorso anno, che includono anche la cancellazione della tassa del 15% sul capital gain per gli stranieri, la riduzione dei tempi necessari per la registrazione di un titolo di proprietà per i privati e gli sviluppi legislativi in tema di tassazione, capitale e lavoro.

Queste misure hanno la potenzialità di migliorare la produttività e promuovere il perdurare dell’attuale circolo virtuoso – spiega Love – Considerate la revisione al rialzo del PIL (+3,5%) e la prospettiva di un upgrade per l’Argentina da Mercato di Frontiera a Mercato Emergente a tutti gli effetti nella prossima MSCI review, ci sono le basi per un considerevole ottimismo rispetto alle prospettive del mercato azionario nazionale”.
Una serie di investitori ha anticipato un upgrade dell’MSCI e le valutazioni sono oggi corrette. Nonostante ciò il mercato azionario si trova ad affrontare un’inflazione perennemente alta, anche se sembra dare i primi segnali di rallentamento. “Ne risulta che il reddito disponibile reale deve ancora crescere in maniera rilevante nonostante gli sforzi delle riforme”, dice Love. Che aggiunge: “Lo sviluppo dell’indice dei prezzi al consumo (che il governo punta a ridurre al 15%), insieme a una semplificazione dell’accesso ai mercati di capitale, determineranno l’outlook per l’azionario sul medio periodo”.

 

Potenzialità della Borsa

 

Nel breve periodo, invece, le ragioni per essere positivi sono date soprattutto dai continui flussi in entrata di liquidità, dalle modifiche nella composizione dell’indice MSCI e dalla potenzialità dell’azionario argentino di sovraperformare.

Potremmo essere ormai vicini a un selling point dal punto di vista delle valutazioni strategiche – dice lo strategist – Tuttavia, questa situazione potrebbe essere fondamentalmente estesa se i mercati globali dovessero riprendere la compostezza persa con la correzione di inizio febbraio, se il rimpatrio di capitale argentino offshore dovesse superare le aspettative e se la capitalizzazione del mercato dovesse raddoppiare, fino a raggiungere il rapporto market cap/PIL standard dell’America Latina, attualmente pari al 22%, mentre il dato per il Sudamerica (Cile escluso) è del 40 per cento”.

 

Fattori critici

 

Le criticità, secondo lo strategist, sono invece legate alle prossime rinegoziazioni dei salari, inclusi i settori dell’istruzione, dei trasporti e dei beni alimentari, che sono tradizionalmente il simbolo della capacità del governo di contenere l’inflazione dei salari.

È importante tenere presente che il volume di trading giornaliero del Bovespa brasiliano è un multiplo pari a 38 volte l’equivalente argentino, il Merval – spiega Love – Questo significa che un upgrade dell’indice MSCI, un ulteriore flusso in entrata dal condono fiscale, flussi di investimenti diretti esteri o di M&A potrebbero avere un effetto significativamente sproporzionato sulle valutazioni dell’azionario argentino. Anzi, più aumentano i fattori che entrano in gioco, più si riducono le possibilità di un ritorno a cicli azionari di forte crescita e di repentina contrazione”.

 

Il modello indiano

 

Inoltre, l’avvento della tecnologia, dei social media e dei big data stanno contribuendo a migliorare la trasparenza a tutti i livelli della società, sono di supporto alla lotta alla corruzione, avvicinando sempre più partiti e persone al governo nel corso di questo viaggio.

Abbiamo spesso sostenuto che nell’ambito dei mercati emergenti globali l’Argentina offra forse il maggior potenziale di sorprendere in positivo”, spiega Love. Che aggiunge: “Tuttavia, ciò che davvero colpisce in questo fase della sua evoluzione è il fatto che il Paese si stia allontanando molto velocemente da un modello di consumo, spostandosi verso un modello basato sull’esportazione e sugli investimenti diretti esteri, l’esatto opposto di quanto fatto dalla Cina”.
Tutto ciò, come sottolinea lo strategist, in termini di percorso politico è molto simile all’India, in quanto entrambi beneficiano di un governo con l’obiettivo di rivoluzionare e riformare il più possibile, con aspettative alte e realistiche per un secondo mandato che sarà trasformativo.

Entrambi i governi sono saliti al potere grazie al malcontento generato dalla lentezza del processo di riforma e a provvedimenti anticorruzione”, conclude Love.