Spread sotto controllo per effetto aste e Bce. Draghi smorza timori su scudo BTP
Euro piatto e spread BTP-Bund poco mosso sulla scia delle dichiarazioni di diversi esponenti della Bce, tra cui lo stesso presidente Mario Draghi. I BTP continuano a dare prova di resistenza, nonostante la situazione politica italiana rimanga poco chiara, a seguito delle elezioni del 4 marzo scorso. Intervistato da Reuters, Francesco Martorana, responsabile investimenti di Generali Investments, ritiene che i bond sovrani possano fare anche meglio rispetto ad altri bond europei, a dispetto dell’incertezza post voto.
“Il mercato ha già prezzato un certo livello di rischio quindi c’è margine per una leggera sovraperformance dei Btp rispetto agli altri governativi europei”, ha detto Martorana, che guarda dunque con fiducia al trend dei BTP.
La fiducia è presente anche nel mercato primario, come confermato dai risultati delle aste italiane. Ieri il Tesoro ha emesso la nona tranche dei BTP a tre anni per un ammontare di 2,5 miliardi di euro, a fronte del tasso medio che è sceso allo zero.
Collocati anche BTP a 15 e 30 anni per 2,25 miliardi, a fronte di rendimenti rispettivamente al 2,45% e al 2,92%.
Emessa infine la prima tranche del nuovo BTP benchmark a 7 anni, per un valore di 4 miliardi. In questo caso, i tassi hanno segnato un rialzo di 3 centesimi all’1,47%, a fronte di una richiesta di quasi 5 miliardi.
Reazione positiva dei mercati e degli analisti, con Luca Cazzulani, strategist di UniCredit, che sempre a Reuters ha fatto notare che la domanda degli investitori è stata più forte per i titoli a scadenza lunga.
“Visto che si trattava della prima asta a medio lungo dopo le elezioni, con un titolo nuovo e dunque un’offerta consistente, il messaggio che emerge è che la domanda per la carta italiana sta dimostrando buona tenuta, in linea con quanto osservato sul secondario”.
Intanto, nessuna preoccupazione sul futuro del Quantitative easing della Bce, che avviene attraverso gli acquisti netti di bond sovrani e corporate bond, e che spesso è stato chiamato scudo BTP per l’effetto ribassista che ha sui tassi (come su quelli di altri bond dell’Eurozona) e per quello rialzista sui BTP:
Il numero uno della Bce Mario Draghi ha, di fatto, smorzato i timori su futuri eventuali aggiustamenti alla politica monetaria della banca centrale, affermando che le modifiche rimangono prevedibili e che ogni cambiamento avverrà in modo ponderato.
Tra l’altro, “anche quando l’outlook diventerà meno dipendente dagli acquisti netti di asset – contemplati nel piano di Quantitative easing – la politica monetaria dovrà rimanere paziente, persistente e prudente”.
Grandi problemi non si pongono al momento, visto che gli acquisti di asset rimangono “per ora necessari”. Motivo per cui l’euro è sotto pressione (ma comunque poco mosso), in area $1,2380, e lo spread BTP-Bund a 10 anni segna un lieve rialzo verso i 129 punti base, con i rendimenti sui BTP decennali poco mossi all’1,9060%.