Fed, pronta al primo rialzo dei tassi dell’era Powell. Mercati scommettono su 4 strette nel 2018
I mercati si muovono con cautela in attesa della riunione del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve (Fed), che inizia oggi e culmina domani con la decisione sui tassi. Si tratta del primo meeting dell’era Jerome Powell, il neo presidente della banca centrale Usa, che si troverà con molta probabilità ad annunciare la prima stretta del 2018.
Dando oramai per scontato il rialzo del costo del denaro nel meeting di marzo, i mercati si interrogano ora su quante saranno le strette nel corso del 2018. Secondo un recente sondaggio condotto da Bloomberg, a cui hanno preso parte una quarantina di economisti nel periodo compreso tra il 13 e il 16 marzo, le strette nel corso dell’anno potrebbero essere quattro. La stima mediana è di un rialzo dei tassi di 25 punti base domani, e di altre tre rialzi della stessa portata a giugno, settembre e dicembre. Per gli economisti interpellati da Bloomberg Powell e i suoi colleghi continueranno, però, a prevederne tre nelle previsioni aggiornate.
Mercati concentrati sui dot plots
Avendo già previsto e scontato un aumento dei tassi di 25 punti base, i mercati sembrano ora più concentrati sulle linee guida che la Fed annuncerà al termine della riunione iniziata oggi, e sulle parole che Powell pronuncerà durante la sua prima conferenza stampa.
La solida crescita dell’economia statunitense potrebbe stimolare un cambio di rotta nel tono e nei “dot plots” del Fomc, prefigurando più aumenti dei tassi all’orizzonte. “Ci aspettiamo che l’attenzione degli investitori si concentri maggiormente sul tono delle guidance prospettiche del Fomc più che sul rialzo dei tassi di 25 punti base che è già stato integrato dal mercato nelle valutazioni attuali”, afferma Franck Dixmier, global head of fixed income di AllianzGI, ricordando che durante la riunione, è previsto che l’istituto centrale Usa riveda le sue prospettive di crescita e inflazione per gli Stati Uniti, aggiornando al contempo i tanto osservati “dot plots”, che forniscono un’istantanea delle previsioni sui tassi di interesse di ogni membro del Fomc.
Anche secondo Alberto Biolzi, responsabile direzione wealth management di Cassa Lombarda, l’attenzione sarà rivolta in particolare ai “dot plots”, che potrebbero spostarsi verso quattro rialzi nel 2018 – come il mercato ha cominciato a scontare – rispetto ai tre del meeting di dicembre, prima che fosse approvata la riforma fiscale statunitense.
Anche Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, si sofferma sul Fomc di domani, il primo di Powell, ricordando “i diffusi timori che il Committee segnali quattro rialzi per il 2018 rispetto ai tre indicati a dicembre”. “Personalmente, dubito che Powell, che già si trova ad alzare i tassi al primo Fomc che presiede, vorrà spingersi a tanto”, segnala Sersale, secondo il quale è più probabile Powell che segnali eventualmente la possibilità di un terminal rate più elevato.