Notizie Notizie Italia Bond azzerati Deiulemar, Tribunale dispone sequestro conservativo per 363 milioni contro Bank of Valletta

Bond azzerati Deiulemar, Tribunale dispone sequestro conservativo per 363 milioni contro Bank of Valletta

28 Marzo 2018 11:30

Tensione Italia-Malta, dopo la decisione del giudice Valentina Vitulano del Tribunale di Torre Annunziata di disporre un maxi sequestro conservativo contro Bank of Valletta, nell’ambito dell’indagine sul crac della compagnia di navigazione Deiulemar. 

“La Curatela comunica che oggi è stata trasmessa l’ordinanza con cui il Tribunale di Torre Annunziata, accogliendo completamente le tesi del fallimento, ha concesso un sequestro conservativo fino alla concorrenza della somma di € 363.000.000 (trecentosessantatre milioni)”, ha riportato TorreChannel.IT.

La richiesta del sequestro era stata avanzata da tre componenti della curatela fallimentare della società di fatto, che avevano sottolineato l’importanza di congelare quegli asset.

La banca centrale maltese – partecipata per il 25% dallo Stato – è stata accusata dai liquidatori di Deiulemar di aver creato tre trust (Giano, Gilda e Capital) riconducibili agli armatori, al fine di impedire che gli asset in essi contenuti (valore stimato 360 milioni di euro) fossero sottratti per rimborsare gli obbligazionisti truffati. 

Il sequestro della somma era stato chiesto di conseguenza dai liquidatori del gruppo Deiulemar e dai rappresentanti dei 13.000 obbligazionisti azzerati di Torre del Greco e Marina di Procida, che hanno perso tutti i risparmi di una vita, a seguito del crac della compagnia di navigazione. Crac provocato da un buco di un miliardo di euro circa, apertosi a sua volta dalla decisione degli armatori-fondatori di ritirare gli asset e di nasconderli in diversi paradisi fiscali del mondo. 

Da segnalare che alla fine dello scorso anno erano stati messi all’asta i beni immobili degli armatori della società di Torre del Greco, fallita ormai da quasi sei anni (era il 2012).  Sempre nel 2017 la II sezione della Corte d’appello di Roma aveva condannato i fratelli Angelo e Pasquale Della Gatta entrambi a 11 anni e 8 mesi di reclusione; Giuseppe Lembo, l’unico fondatore del gruppo ancora in vita, a 13 anni. 

A essere condannata anche la moglie Micaela Della Gatta (5 anni e 4 mesi),  e la figlia Giovanna Iuliano (5 anni e 4 mesi) dell’ ex amministratore unico Michele Iuliano, deceduto.

Dal canto suo, Bank of Valletta ha già reso noto che ricorrerà in appello contro la decisione del Tribunale di Torre Annunziata, aggiungendo di rigettare le accuse.

Così il presidente della banca centrale di Malta Deo Scerri, stando a quanto riportato da Malta Today,  ha risposto ai commenti dei liquidatori di Deiulemar, secondo cui Bank of Valletta potrebbe avere difficoltà a onorare i suoi impegni finanziari. 

Abbiamo rating che sono più alti di quelli delle prime cinque banche italiane”, ha detto, rassicurando i suoi azionisti: “Disponiamo di 2,9 miliardi parcheggiati presso la Bce per ottemperare alle richieste di capitali”.

Rassicurazioni anche da Louis de Gabriele, assistente legale di BoV: “Anche se perdessimo la causa al tribunale di Torre Annunziata, cercheremmo altre strade per sostenere gli interessi degli azionisti”.

Tutto nasce nel dicembre del 2009, quando Bank of Valletta prende il controllo della compagnia di navigazione Deiulemar. Le sue navi sono valutate 363 milioni di euro quando la società viene fatta confluire nel trust maltese.

Nel 2012 Deiulemar dichiara bancarotta. Nel novembre del 2012, BoV si ritira dalla carica di amministratore fiduciario di Deiulemar. 

Nel 2014, la curatela avvia la causa contro la banca per 363 milioni, accusando Malta di aver nascosto il tesoretto degli armatori. 

Malta Today riporta oggi anche la notizia dell’annuncio della banca centrale relativo alla decisione del suo secondo azionista, UniCredit, di vendere la sua partecipazione. Un investitore al posto di UniCredit, precisa l’istituto centrale, sarebbe stato già identificato, con la transazione in attesa dell’approvazione delle autorità di regolamentazione. 

Le azioni detenute dalla banca italiana sono 52.500.439, per una quota del 10,001%.