Notizie Notizie Italia Spread Btp/Bund sotto quota 130: al via le consultazioni. Di Maio vuole contratto di Governo alla tedesca con Pd o Lega. No a Renzi e Berlusconi

Spread Btp/Bund sotto quota 130: al via le consultazioni. Di Maio vuole contratto di Governo alla tedesca con Pd o Lega. No a Renzi e Berlusconi

4 Aprile 2018 10:55

Spread Btp/Bund stabile nel giorno in cui prende il via la prima tornata di consultazioni al Quirinale tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e le forze politiche per la formazione di un nuovo governo dopo le elezioni dello scorso 4 marzo. Il differenziale tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco rimane sotto i 130 punti a quota 128,9 punti base. In discesa il rendimento del bond decennale italiano sul mercato secondario che si attesta all’1,782%, mentre il tasso del Bund di pari scadenza si muove sotto quota 0,5% (a 0,493%). “In area Euro, i tassi governativi hanno chiuso poco variati con il decennale italiano che resta in area 1,8%, in attesa dell’inizio, oggi, delle consultazioni dei partiti presso il capo dello stato Mattarella. Poco variato lo spread italiano verso la Germania, mentre ieri si è assistito ad un lieve recupero di quello verso la Spagna”, segnalano gli strategist di Mps Capital Services.

Il ciclo di consultazioni parte alle 10:30 con i neoeletti presidenti di Camera e Senato e l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poi spetta ai rappresentanti dei partiti con chiusura il pomeriggio del 5 aprile con Luigi Di Maio, leader del M5S. Prima di lui, alle 12 di domani, sale al Quirinale il leader Matteo Salvini. Per Forza Italia si attende Silvio Berlusconi, forse con Antonio Tajani. Una volta terminati i confronti, Mattarella deciderà se affidare un incarico pieno per formare un nuovo esecutivo o esplorativo (nel caso in cui le consultazioni non abbiano dato indicazioni significative).

Intanto ieri, proprio alla vigilia dell’avvio delle consultazioni, l’arena politica è stata scaldata dalle parole di Luigi Di Maio che ha svelato il suo progetto durante la trasmissione di Giovanni Floris “Di Martedì” in onda su La7: ovvero un “contratto alla tedesca con Lega o PD”, ma esclude la possibilità che possa farne parte anche Forza Italia e Matteo Renzi.
E dice no anche a i Governi tecnici. “Questa volta non si può, le forze politiche non possono tradire la volontà popolare – ha dichiarato Di Maio ieri sera a Di Martedì -. Persone come Cottarelli, Cantone o Severino, con tutto il rispetto, sono persone che non hanno preso un voto. Non capisco perché in questi giorni sto sentendo tanti nomi che hanno preso zero voti, non capisco perché viene sempre escluso il mio che ho preso 11 milioni di voti”.

Governo, tra Iva e trappole fiscali mina da 60 miliardi di euro

Certo è, che al nuovo governo (qualunque esso sia) spetterà il compito di disinnescare una mina fiscale da oltre 60 miliardi di euro. Nei prossimi tre anni sono in arrivo 30 miliardi in più di tasse che corrispondono all’aggravio Iva che farà salire il balzello sui consumi fino al 25% nel 2019-2020. E altri 30 miliardi saranno prelevati dalle tasche dei contribuenti grazie a una lunga lista di misure contenute nell’ultima legge di bilancio. Si tratta di ben trappole fiscali che faranno lievitare il gettito dello Stato: nella manovra approvata a fine 2017 sono contenute ben 27 voci, in qualche modo nascoste o comunque poco note, che portano complessivamente a far lievitare le entrate nelle casse dello Stato per complessivi 29,6 miliardi nel triennio 2018-2020. In totale, dunque, i contribuenti italiani, imprese e famiglie, dovranno pagare all’erario 60 miliardi in più. Questo, secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, il primo scoglio per la nuova maggioranza e per il primo esecutivo.