Debito: Panetta, sotto 100% del Pil in 10 anni se avanzo primario rispetterà obiettivi Def
Un rialzo dei rendimenti in condizioni ordinate non metterebbe a rischio la sostenibilità dei conti pubblici. Lo ha affermato oggi Fabio Panetta, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, intervenuto in occasione del convegno in memoria di Giacomo Vaciago “Un futuro per l’Europa”, organizzato a Milano.
“Dopo un aumento di 30 punti percentuali dall’inizio della crisi, nell’ultimo triennio il rapporto tra debito e PIL è rimasto sostanzialmente stabile grazie al miglioramento della crescita e agli avanzi primari. Inoltre, l’elevata vita media residua – superiore a 7 anni – contiene significativamente la sensitività del costo del debito a uno shock ai tassi: secondo nostre stime, un rialzo permanente di 1 punto percentuale del costo di emissione del debito si tradurrebbe in un aumento della spesa per interessi in rapporto al PIL di circa 0,1, 0,2 e 0,4 punti nell’arco rispettivamente di uno, due e tre anni. Questi andamenti, pur confortanti, non bastano a cancellare dubbi e timori circa la sostenibilità del debito nel medio periodo”, ha argomentato Panetta che vede nel prossimo decennio il rapporto tra debito pubblico e PIL calare anche a fronte di un aumento dei tassi, a condizione però che il differenziale tra costo del debito e crescita rimanga contenuto e che le politiche di bilancio siano prudenti. In un tale scenario, aggiunge Panetta, il debito potrebbe scendere al 100 per cento del PIL in dieci anni in presenza di un avanzo primario in linea con gli obiettivi contenuti nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza dello scorso settembre.