Borse fiacche a fine ottava dopo abbuffata banche centrali, a Milano tracollo di Diasorin (-12%)
Alle battute finali una settimana decisamente impegnativa sui mercati con il susseguirsi nelle ultime 48 ore delle decisioni delle principali banche centrali che hanno confermato le attese di un’impostazione più restrittiva a livello generale (unica eccezione la Turchia con un nuovo taglio dei tassi) per contrastare le forti pressioni inflattive.
“Superati i vari meeting delle banche centrali, i mercati torneranno a focalizzarsi su Omicron, nel bene e nel male – asserisce Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – . Su quel fronte le misure di contenimento preventive aumentano a vista d’occhio, in linea con i casi (+88k in UK link ). Ma stanno anche venendo accelerate le approvazioni di eventuali contromisure. Resta a mio parere la wild card più importante di questo fine anno, e il mercato la sta ancora sottovalutando”. Sersale si riferisce in particolare al parere positivo dell’EMA all’utilizzo anticipato della pillola antivirale Pfizer per il tratamento contro il Covid nei paesi che lo ritengono opportuno. La pillola va presa entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi.
Sempre sul fronte Covid, arrivano indicazioni confortanti dal Sud Africa, con il tasso di ospedalizzazione nella seconda settimana di diffusione di Omicron che risulta del 91% inferiore rispetto a quello evidenziato da delta nella precedente ondata.
A Milano tonfo di Diasorin (-12,8%)
A Piazza Affari stamattina l’indice Ftse Mib indietreggia dello 0,9% a quota 26.540 punti, dopo la chiusura positiva della vigilia anche se lontana dai massimi intraday che avevano visto ieri mattina l’indice milanese spingersi oltre i 27mila punti. Pesa la chiusura negativa di Wall Street, dove il Nasdaq ha ceduto oltre il 2% complice l’avvicinarsi di una stretta sui tassi da parte della Fed che penalizza i titoli growth.
Tra i singoli titoli del Ftse Mib si salva dalle vendite Poste Italiane (+0,5%) che ha annunciato di avere approvato i termini di un nuovo accordo fino al 2024 sul Risparmio Postale, che include libretti di risparmio postale per un totale di 103 miliardi di euro e buoni fruttiferi postali per un totale di 216 miliardi di euro.
Profondo rosso invece per DiaSorin, peggior titolo del Ftse Mib con un calo di quasi il 13% in area 155 euro, dopo la pubblicazione del nuovo piano al 2025. Nel dettaglio, il gruppo prevede ricavi ex-Covid al 2022 in crescita di circa il 24%, quelli totali in calo di circa il 2%, con il fatturato Covid in riduzione da 370 milioni di euro circa nel 2021 a circa 150 milioni nel 2022. L’Ebitda adjusted margin nel 2022 è atteso in rialzo di circa il 35%. Secondo gli esperti di Equita si evidenzia “un 2022 più debole e target al 2025 di marginalità leggermente inferiore alle attese”.
Molto male anche STM che cede il 2,7% circa a quota 40,8 euro. A pesare è l’indiscrezione raccolta da Bloomberg, secondo cui Apple avrebbe iniziato ad assumere ingegneri per un nuovo ufficio nel Sud della California per sviluppare chip proprietari. Gli ingegneri lavoreranno su radio wireless, circuiti integrati a radiofrequenza e un system-on-a-chip wireless e svilupperanno anche semiconduttori per la connessione a Bluetooth e Wi-Fi. Questi sono tutti componenti attualmente forniti ad Apple da Broadcom, Skyworks e Qualcomm. “La notizia è negativa per tutta la catena di fornitura di Apple, compresa STM”, avvertono oggi da Equita. A fine 2020, ultimo dato pubblico, Apple rappresentava il 24% dei ricavi di STM, sostanzialmente il doppio di quanto generato nel 2017 (11% del fatturato), mentre pre 2017 il dato era inferiore al 10%.
Tra le banche debole Bper (-0,75%) in scia alla decisione del Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd), maggiore azionista di Banca Carige, che ha comunicato di aver bocciato l’offerta arrivata dalla banca di Modena.