Notizie Notizie Mondo Misteriosa fuga dal franco svizzero. Sanzioni Usa contro Russia fanno un’altra vittima

Misteriosa fuga dal franco svizzero. Sanzioni Usa contro Russia fanno un’altra vittima

13 Aprile 2018 15:22

Ci potrebbero essere i grandi tycoon russi dietro il sell off che si è abbattuto questa settimana sul franco svizzero. E’ quanto indica un articolo di Bloomberg, che fa notare l’andamento anomalo della moneta elvetica nelle ultime sessioni. Insieme allo yen, il franco è infatti considerato dagli investitori valuta rifugio per eccellenza. Come è dunque possibile che il suo valore abbia continuato a scendere, viste le escalation elle tensioni geopolitiche e anche commerciali?

I venti di guerra – sia commerciale che militare – che hanno soffiato in queste sessioni sui mercati, sembrano non aver condizionato la moneta. Tutt’altro.

Il franco svizzero non solo non è salito, ma è sceso nei confronti dell’euro al minimo dal gennaio del 2015, mentre lo yen ha guadagnato, beneficiando dell’avversione al rischio scatenata dal tweet con cui Donald Trump ha minacciato la Russia di un’azione militare in Siria, ma anche dai vari avvertimenti più o meno sempre a colpi di tweet che il presidente americano ha lanciato alla Cina. Per non parlare dell’altro tema della settimana: quello del tonfo del rublo, dei bond e asset russi, dopo l’annuncio di sanzioni Usa contro alcuni oligarchi russi e aziende che controllano.

Proprio gli oligarchi russi potrebbero secondo Bloomberg giustificare l’apparente fuga dal franco svizzero: Manuel Oliveri, strategist del mercato valutario presso Credit Agricole, citando l’esempio di Sulzer, ha fatto notare a tal proposito che il trend del franco svizzero “è dominato al momento soprattutto dai flussi di capitale” ed è bene ricordare che “le sanzioni imposte alla Russia hanno colpito società svizzere in cui i russi investono. Non c’è dubbio infatti sul fatto che i tycoon russi abbiano bisogno di una maggiore liquidità. Si spiega così, di conseguenza, il motivo per cui sta cambiando la correlazione tra il franco svizzero e il sentiment sul rischio”.

Inoltre, secondo l’esperto, bisogna anche considerare il contesto, “in cui da parte degli investitori non c’è in generale alcun interesse a lasciare il cash in Svizzera“.

Tra le società più conosciute che stanno pagando lo scotto Russia c’è sicuramente Glencore, il colosso attivo nel mercato del trading delle materie prime che, dopo la notizia delle sanzioni Usa, è stato costretto ad abbandonare il piano con cui avrebbe scambiato la sua partecipazione nel gigante dell’alluminio Rusal con una quota in EN+ Group.

Sia Rusal che EN+ Group sono controllate dell’oligarca Oleg Deripaska, il cui nome compare nella lista nera del Cremlino, e tycoon tra i più colpiti dalle sanzioni americane.

Non solo: l’AD di Glencore Ivan Glasenberg si è dimesso dal cda di Rusal di cui era consigliere, a seguito delle misure punitive.

Daniel Fried, ex ambasciatore Usa che ha coordinato la politica di sanzioni del dipartimento di Stato Usa durante l’amministrazione di Barack Obama, ha così commentato la situazione a Bloomberg:

“Il messaggio che gli Usa hanno lanciato alle aziende è stato il seguente: attenti alle società con cui fate affari”.

Guardando agli altri casi in Svizzera, occhio al trend del titolo Sulzer, che ha sofferto un forte calo nella seduta di mercoledì, prima di segnare il rally più forte in 21 anni il giorno successivo, dopo che la società produttrice di macchinari ha precisato di non essere più soggetta alle restrizioni finanziarie Usa, vista la decisione dell’oligarca russa Viktor Vekselberg di tagliare la sua partecipazione.

I disinvestimenti dei magnati hanno affossato non solo il franco svizzero, ma anche il debito governativo del paese tanto che, nella sessione di giovedì, i tassi dei titoli di stato svizzeri a due anni hanno testato il record in un mese, a fronte del calo dei rendimenti tedeschi.

“Il franco svizzero è finito direttamente nel vortice delle sanzioni russe – ha commentato a Bloomberg Peter Rosenstreich, responsabile della strategia di mercato presso Swissquote Bank – Per un’economia aperta e piccola come la Svizzera finire travolta in un braccio di ferro geopolitico è estremamente rischioso. Il valore della Svizzera deriva ancora dalla sicurezza e dalla privacy che il paese garantisce. Dunque, quando il paese viene minacciato in qualsiasi modo, alcuni investitori diventano nervosi”. E decidono così di uscire dai loro investimenti.