Goldman Sachs: la volatilità spinge i conti del primo trimestre, +38% per i ricavi del trading azionario
La ripresa del trading spinge i conti di Goldman Sachs. Nei primi tre mesi dell’anno, la riforma fiscale voluta dal presidente Trump e l’andamento della divisione trading hanno permesso agli utili del colosso fondato da Marcus Goldman e da Samuel Sachs di segnare un balzo di ben 27 punti percentuali a 2,83 miliardi di dollari. Il risultato per azione, a 6,95 dollari, ha agevolmente battuto i 5,58 dollari del consenso. Andamento decisamente positivo anche per il giro d’affari, salito di 2 miliardi a 10,04 miliardi (8,74 miliardi per gli analisti).
Il business relativo il trading di reddito fisso, valute e materie prime (FICC, Fixed-Income, Currency and Commodities), che l’anno scorso aveva zavorrato i conti, ha capitalizzato il ritorno della volatilità segnando ricavi per 2,1 miliardi di dollari, il 23% in più rispetto a un anno fa, mentre il fatturato del trading di azioni è cresciuto di ben il 38% a 2,3 miliardi. Incremento più contenuto, +5%, per l’investment banking (1,8 miliardi).
Il RoE (Return on Equity, l’indice di redditività del capitale proprio) annualizzato è salito al 15,4%, il livello maggiore da oltre cinque anni. Nei primi scambi a Wall Street, il titolo GS segna un rialzo dell’1,2% portandosi a 260,98 dollari.
“Solide Performance dei nostri business hanno prodotto forti ritorni nel primo trimestre”, ha commentato il n.1 Lloyd Blankfein.“Siamo ben posizionati per servire i nostri clienti in un contesto in cui l’economia mondiale si conferma solida e le banche centrali ritirano parte degli stimoli”.
Il Consiglio di amministrazione della società ha deliberato la distribuzione di un dividendo trimestrale di 0,80 dollari per azione, +5c rispetto al precedente.
Quinta grande banca di Wall Street a presentare la trimestrale, Goldman Sachs si è inserita nel solco già tracciato dai numeri sopra le stime di JPMorgan, Citigroup, Wells Fargo e Bank of America. Nel complesso, le performance da trading hanno restituito un quadro altalenante mentre le divisioni retail hanno complessivamente fatto registrare performance positive permettendo agli utili per azione di salire a livelli che non si vedevano dal 2007.