Intesa Sanpaolo: per Messina accordo con Intrum fondamentale per sistema bancario italiano
L’accordo firmato ieri tra Intesa Sanpaolo e Intrum sugli NPL rappresenta un tema di importanza rilevante non solo per Istituto di Credito italiano, ma per l’intero comparto bancario del nostro Paese.
A dirlo è proprio l’AD Messina, il quale alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo ha dichiarato che “dopo la tempesta perfetta sugli npl con dismissioni a valori tali da garantire un rendimento del 20% ai private equity con un approccio speculativo, si entra ora in una logica industriale. Questa operazione stabilizza le condizioni del mercato degli npl in Italia. Si rende esplicito che i valori di bilancio sono rappresentativi dei valori delle sofferenze che quindi possono essere vendute ai valori di carico”.
Ricordiamo che tale accordo prevede due operazioni, in particolare:
La costituzione di un operatore di primo piano nel servicing di NPL nel mercato italiano, con l’integrazione delle piattaforme italiane di Intesa Sanpaolo e Intrum. La nuova piattaforma sarà partecipata al 51% da Intrum, mentre Intesa avrà il 49%.
La Cessione e cartolarizzazione di un rilevante portafoglio di crediti in sofferenza della banca italiana. Una delle più importanti operazioni realizzate nel mercato italiano, pari a 10,8 miliardi al lordo delle rettifiche di valore, a un prezzo in linea con il valore di carico già determinato per la parte di sofferenze del gruppo. Molto soddisfatto Messina il quale ha dichiarato che “abbiamo ridotto di 10,8 miliardi le sofferenze, ne restano 15 in quattro anni. Negli ultimi due anni abbiamo ridotto di 13 miliardi. Nei prossimi quattro anni dobbiamo fare il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi due anni ma con coperture più alte”, ed ha aggiunto “Ritengo anzi che ci siano margini per poter accelerare il percorso di recupero del credito”.
Le predette operazioni, che sono subordinate all’ottenimento delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti, prevedono una valutazione della piattaforma di servicing di Intesa Sanpaolo pari a circa 0,5 miliardi e dei crediti in sofferenza oggetto di cartolarizzazione pari a circa 3,1 miliardi.
L’accordo dà un significativo apporto alla strategia di riduzione del profilo di rischio prevista nel Piano di Impresa 2018-2021 di Intesa Sanpaolo. A tal riguardo Messina ha dichiarato che “È un momento importante. Nel piano abbiamo indicato che vogliamo diventare la banca numero uno in Europa e riteniamo di avere tutte le caratteristiche. L’unico elemento di debolezza era rappresentato dallo stock di npl. Dopo la forte pressione con l’addendum Bce abbiamo deciso di reagire rapidamente e sanare questo punto di debolezza”.