Stati Uniti: decennale verso il 3%. Preoccupa l’appiattimento della curva dei rendimenti
Fermento sul mercato del debito a stelle e strisce. L’attesa di due (o tre) strette monetarie nel corso dell’anno ha permesso al titolo a due anni made in Usa di passare dall’1,9 di inizio anno a quasi il 2,5% (massimo dal 2008) mentre il benchmark per eccellenza, il decennale, oggi si è spinto fino al 2,9957%.
Due le considerazioni che emergono da questi dati. Da un lato lo spread tra le due scadenze è eccessivamente basso, segno che gli operatori sono poco fiduciosi sull’andamento della prima economia nel lungo termine. “L’attuale curva dei rendimenti statunitense è la più piatta dell’ultimo decennio”, segnala James Knightley di ING.
“Con la Fed che potrebbe alzare i tassi altre tre volte nel corso dell’anno, diversi indizi ci segnalano che potremmo assistere a un’inversione della curva, che significherebbe per il governo risparmiare prendendo a prestito a 10 anni rispetto ai 2 anni”. In passato, un’inversione della curva ha anticipato l’arrivo di una recessione di circa 2 anni.
Il secondo fattore è rappresentato dal decennale, spinto in quota 3% dalla risalita del greggio (e delle altre commodity) ai massimi pluriennali e dalla conseguente attesa di una ripartenza dell’inflazione. “Gli investitori si stanno convincendo che la situazione per quanto riguarda l’inflazione globale sia in via di peggioramento alla luce di un mix di tensioni commerciali e sanzioni”, ha rilevato Koon Chow, strategist di UBP. “Questo spiega l’andamento delle obbligazioni statunitensi”.
A questo punto, la questione non è più “se”, ma “quando” il rendimento dieci anni tornerà, per la prima volta dal 2014, a scambiare sopra la fatidica soglia dei 3 punti percentuali.
Per Peter Tchir, n.1 delle strategie macro di Academy Securities, “arriveremo al 3% abbastanza rapidamente” anche se movimenti sopra questa soglia “saranno abbastanza difficili poiché livelli di resistenza sono individuabili al 3,05%”. In qualunque caso, la crescita dei rendimenti di lungo termine “dovrebbe aumentare la pressione sul trend di appiattimento della curva dei rendimenti”.