Bolloré in stato di fermo per presunte tangenti in Africa. Titolo holding famiglia crolla a Parigi
Vivendi di nuovo sotto i riflettori, e non solo per l’assemblea dei soci di TIM, la compagnia italiana di tlc di cui è azionista di maggioranza con una quota del 24% circa. Insieme al gruppo Bollorè, il colosso francese fa parlare di sé per le vicende del suo presidente – che qualche giorno fa ha lasciato il testimone a suo figlio Yannick -, il finanziere Vincent Bolloré, finito in stato di fermo.
La notizia è stata riportata dal quotidiano francese Le Monde, che ha precisato che Bolloré si trova al momento in custodia cautelare a Nanterre, nella periferia occidentale di Parigi, per sospetta corruzione nelle attività in Africa.
In particolare si sospetta che, nel 2010, il Gruppo Bolloré abbia corrotto alcuni funzionari pubblici stranieri al fine di ottenere le concessioni portuali in Africa, precisamente in Togo e Guinea, utilizzando la sua divisione pubblicitaria Havas.
L’ipotesi è che Havas abbia facilitato l’elezione di alcuni funzionari africani, fornendo servizi di comunicazione a prezzi scontati. In cambio, il gruppo del finanziere avrebbe ottenuto la gestione dei porti di Conakry (Guinea) e Lomé (Togo).
Le quotazioni del Gruppo Bollorè crollano alla borsa di Parigi con un tonfo superiore a -8%, a dispetto del comunicato diramato dalla holding, in cui si legge che Bollorè avrà modo di “chiarire in modo utile alla giustizia queste questioni, già oggetto di una expertise indipendente che ha concluso la perfetta regolarità delle operazioni”.
Nella nota, viene sottolineata la “completa trasparenza” con cui sono state condotte le attività in Africa e vengono “smentite formalmente” le accuse su presunte irregolarità.
“Il gruppo Bollorè nega formalmente che la sua società controllata SDV Africa abbia commesso irregolarità. I servizi relativi a questi fatturati sono stati effettuati in piena trasparenza” e il “collegamento che si cerca di fare tra tali concessioni e le operazioni di comunicazione è privo di qualsiasi fondamento economico e rivela un grave fraintendimento di questo settore“.
Se le quotazioni del Gruppo Bollorè sono affossate dalle vendite, i titoli TIM e Vivendi per ora si salvano, riportano lieve flessioni.
Oggi si è riunita l’assemblea degli azionisti di TIM, in quella che, fino a qualche giorno fa, veniva considerata una giornata cruciale per la lotta tra l’azionista di maggioranza Vivendi e il fondo Elliott.
Ma la decisione del tribunale, alla vigilia, di accogliere il ricorso di TIM e Vivendi ha praticamente svuotato di significato l’assemblea odierna, in quanto l’integrazione nell’ordine del giorno delle richieste del fondo Elliott non è stata considerata ammissibile.