Deutsche Bank: crollo utili, banca ridurrà investment banking. Taglio significativo a forza lavoro
Per il neo amministratore delegato Christian Sewing, un cambio di strategia di Deutsche Bank è, a questo punto, indispensabile e anche urgente. Lo si evince dalle parole successive alla comunicazione del bilancio del primo trimestre del colosso bancario: “Non c’è più tempo da perdere, visto che i rendimenti attuali dei nostri azionisti non sono accettabili”.
Con sede a Francoforte, la banca è reduce da tre anni consecutivi di perdite, inclusa quella di 497 milioni nel 2017. E i suoi risultati continuano a confermarsi deludenti.
Resa nota la trimestrale che si riferisce ai primi tre mesi del 2018 e che, per l’ennesima volta, ha deluso vertici e analisti. I numeri parlano chiaro.
Gli utili netti hanno sofferto un tonfo del 79% su base annua, a 120 milioni di euro, molto al di sotto dei 376 milioni di euro previsti dal consensus. Male anche il fatturato, sceso del 5% a 7 miliardi di euro.
In particolare, il fatturato delle attività corporate e di investment banking è sceso del 13% su base annua, a 3,8 miliardi di euro. Quello della divisione di asset management è calato del 10%, e quello dell’unità Private & Commercial Bank ha fatto -2%.
Peggioramento anche per il Common Equity Tier 1 (CET1) ratio, diminuito alla fine del primo trimestre al 13,4%, rispetto al 14% della fine del 2017.
La banca di Sewing ha preso di conseguenza una decisione radicale, non totalmente inattesa dal mercato visto che la nomina ad AD di Sewing, veterano presso l’istituto, aveva alimentato le speculazioni che la nuova Deutsche Bank potesse decidere di liberarsi della sua unità di investment banking. Fino alla sua nomina a CEO, Sewing è stato infatti responsabile senior della divisione retail di DB.
E così, di fatto, sarà: il colosso bancario tedesco ridurrà le proprie operazioni di investment banking, per risparmiare sui costi e focalizzarsi maggiormente sui suoi clienti europei. In questo modo, si ritirerà dalla corsa che, negli ultimi decenni, l’aveva visto teso a competere con i giganti di Wall Street.
A essere ridotte saranno in particolare la divisione di trading, vendita e tassi in Usa e le attività di corporate finance sia negli Stati Uniti che in Asia. Inoltre, la divisione dell’azionario globale sarà oggetto di un riesame che andrà anche in questo caso nella direzione di ridurne le dimensioni.
Tali manovre, ha aggiunto l’istituto, si tradurranno in “una riduzione significativa” della forza lavoro, nel corso di quest’anno.
Per il business del consumer banking, ovvero per le operazioni note anche come retail banking, il piano comporterà una maggiore attenzione a mercati in crescita come Italia e Spagna, mentre nel wealth management, gestione dei patrimoni di risparmiatori di standing elevato, il focus sarà sulla Germania e sui mercati internazionali.
Ma il mercato non sembra convinto del piano di rilancio, e penalizza il titolo: alla borsa di Francoforte, l’azione cede più del 2%, a 11,72 euro.