Preview Bce: la prudenza di Draghi in campo, focus su rallentamento primo trimestre e pressioni inflazionistiche
Bce Day sui mercati. L’attenzione degli investitori oggi si focalizzerà sulla riunione odierna della Banca centrale europea (Bce) che dovrebbe confermare il livello dei tassi (0% per il repo rate e -0,4% il tasso sui depositi) e anche il ritmo di acquisti di asset (30 miliardi di euro mensili fino a settembre 2018). E fin qui non ci dovrebbero essere sorprese dell’ultima ora. Maggiore è invece l’attesa per le dichiarazioni del presidente della Bce, Mario Draghi, nella consueta conferenza stampa di accompagnamento alla decisione di politica monetaria che prenderà il via alle 14.30. Gli analisti si attendono un Draghi ancora cauto, con un mantra che recita da tempo: “Pazienza, persistenza e prudenza”.
C’è un punto importante da cui partire: ovvero la valutazione dell’attuale stato della crescita economica nel Vecchio Continente. I recenti dati macro mostrano un rallentamento della crescita nella zona euro e un forte rialzo dei prezzi degli energetici che potrebbe alimentare le pressioni inflazionistiche.
“La ripresa negli ultimi tre mesi sembra aver perso spinta e questo è stato già rimarcato da Draghi venerdì scorso, quando ha detto che il picco della crescita potrebbe essere stato raggiunto. Questo ci spinge a dire che l’approccio sarà quindi improntato alla cautela, facendo leva su due fattori: il cambio e il protezionismo“. E’ di questo parere Vincenzo Longo, strategist di Ig, in vista dell’appuntamento odierno con la Bce.
Altro aspetto centrale nel corso del discorso di Draghi sono le aspettative sull’inflazione. “Nonostante tutto le aspettative inflattive sembrano tornare ad accelerare complice il recente balzo del greggio e Draghi non potrà trascurare questo aspetto – prosegue l’esperto -. Pertanto deve essere astuto a far passare il messaggio al mercato di un atteggiamento comunque meno accomodante nei prossimi mesi”.
“Alla fine credo che Draghi potrebbe cercare di vedere se uno dei due fattori (rallentamento crescita eurozona o accelerazione inflazione) sia temporaneo o meno prima di prendere una decisione in merito alle future mosse – afferma Longo -. Per ora crediamo che la forward guidance verrà cambiata a giugno, dove potrebbe essere annunciato che la Bce terminerà il QE a settembre. Solo nel caso di segnali più concreti di indebolimento della crescita potrebbe essere deciso ulteriore prolungamento del QE a 10 miliardi al mese fino a fine anno”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Alessandro Balsotti, JCI Capital Limited, secondo il quale il tema principale per analisti e investitori sarà indubbiamente approfondire la percezione che la banca centrale ha di questa fase di chiara flessione sia sul fronte dell’inflazione sia su quelli degli indici di attività economica. “E la disponibilità dei policy-makers – spiega – a considerarli un fisiologico rallentamento rispetto ad aspettative che erano diventate troppo euforiche o, viceversa, una perdita di momento più preoccupante”.