Notizie Notizie Italia TIM: Genish pronto a lasciare se Elliott batte Vivendi. Ma il fondo Usa gli assicura pieno sostegno

TIM: Genish pronto a lasciare se Elliott batte Vivendi. Ma il fondo Usa gli assicura pieno sostegno

30 Aprile 2018 12:33

Nel caso in cui Elliott riuscisse a battere l’azionista di maggioranza Vivendi di TIM, nella prossima assemblea degli azionisti del 4 maggio, la mia posizione “sarebbe a quel punto “insostenibile”. Parola di Amos Genish, numero uno di TIM, intervistato dal Sunday Telegraph:

“Credo fermamente che la mia posizione in qualità di CEO sarebbe insostenibile, nel caso in cui la lista di Vivendi non dovesse ottenere la maggioranza dei voti, visto che questa è chiaramente l’unica lista che sostiene il nostro piano industriale di lungo termine”.

In realtà, se Elliott ottenesse la maggioranza, Vivendi potrebbe ancora nominare altri cinque membri del cda: e uno di questi potrebbe essere Genish.

Tuttavia, il dirigente potrebbe decidere di non rimanere, anche se precisa allo stesso tempo, che “per me il problema non è da che parte stare. Sono il ceo di Telecom Italia e sono dalla parte di Telecom Italia. L’interrogativo è se ho l’appoggio degli azionisti e del board riguardo al piano industriale”.

Ma TIM non ci sta, così come non ci sta neanche il fondo attivista di Paul Singer.

In una nota diramata ieri sera, l’azienda di tlc controllata dai francesi di Vivendi, e in particolare da Vincent Bolloré, azionista di maggioranza del colosso francese, ha detto di considerare “equivoca la frase del Sunday Telegraph, (secondo cui Genish lascerebbe comunque in caso di vittoria del fondo di Paul Singer), precisando che il suo contenuto “non riflette lo scambio avvenuto tra Amos Genish e il giornale”.

Allo stesso tempo, TIM precisa anche che Genish non è l’ad del gruppo:

“Amos Genish ad oggi non ricopre il ruolo di AD, ma di semplice Amministratore dell’azienda oltre alla carica di Direttore Generale”. Questo, perchè “sarà il nuovo CdA, successivamente all’assemblea degli azionisti del prossimo 4 maggio, a nominare il CEO anche sulla base delle decisioni, circa visione strategica e piano industriale“.

Dal canto suo,+ Elliott, che ha sempre detto di volere che Genish rimanga al comando, ha manifestato “pieno supporto” al manager, ribadendo anche che “non c’è alcun piano alternativo” a quello da lui presentato.

“Elliott e i suoi candidati indipendenti sostengono pienamente Genish e sono incoraggiati dal fatto che Genish si sia impegnato a restare in Tim ad eseguire il suo piano con il pieno supporto del cda, indipendentemente dalla sua composizione”, si legge in una nota del fondo americano arrivata nelle ultime ore.

Il fondo di Paul Singer “ha fiducia nella capacità del management e di un board indipendente di valutare queste iniziative nell’interesse di massimizzare il valore per gli azionisti”.