Appello Di Maio a Salvini per ritorno alle urne a giugno. Spread e tassi BTP schizzano verso l’alto
Spread in tensione, sale fin oltre +5% a 123 punti base, dopo l’appello che il leader del M5S Luigi Di Maio ha lanciato a Matteo Salvini perché si torni al voto a giugno.
“Tutti parlano di inserire il ballottaggio nella legge elettorale, ma il ballottaggio saranno le prossime elezioni politiche, perciò dico a Salvini: andiamo insieme a chiedere di andare a votare e facciamo finalmente questo secondo turno a giugno. E visto che i partiti hanno paura del cambiamento, facciamo scegliere ai cittadini tra rivoluzione e restaurazione”.
I bond italiani riportano oggi un trend peggiore rispetto a quello di altri titoli dell’Eurozona, con i tassi sui BTP decennali che salgono fino all’1,80%. Soltanto lo scorso mercoledì, quello che il Financial Times considera il principale indicatore del rischio finanziario in Eurozona, lo spread per l’appunto, era sceso fino a 111 punti base, al minimo record in due anni.
Sempre la scorsa settimana, una view positiva sui BTP era arrivata da Nick Gartside, analista di JPMorgan Asset Management, che aveva detto di credere in un ulteriore restringimento del differenziale.
“Non c’è alcuna ragione per cui lo spread BTP-Bund (a 10 anni) non possa scendere fino a 100 punti base – aveva affermato – e tornare a toccare i minimi del 2015 attorno a 90 punti base. La Bce è stata molto chiara nel dire che alzerà i tassi molto lentamente, e l’Italia versa ora in condizioni decisamente migliori”.
Bisognerà vedere a questo punto come si evolverà la situazione politica del paese, avvolta nell’incertezza dal giorno delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo. Certo è che il quadro si è complicato con le dichiarazioni rilasciate ieri dall’ex premier Matteo Renzi alla trasmissione Che Tempo fa di Fabio Fazio.
“Siamo seri, chi ha perso le elezioni non può andare al governo. Non possiamo far passare il messaggio che il 4 marzo sia stato uno scherzo. Il Pd ha perso: tocca a Salvini e Di Maio a governare. Non possiamo rientrare dalla finestra come un gioco di palazzo” o con decisioni “dei caminetti romani”.
Frasi che hanno fatto perdere la pazienza a Luigi Di Maio, che nel video messaggio su Facebook ha scritto, parlando di Renzi:
“Dopo il 4 marzo, dopo la mazzata presa, sembrava iniziasse a capire i suoi errori, ma ieri è andato da Fazio e invece che chiedere umilmente scusa per i danni fatti dal suo governo ha attaccato me e il M5s, chiudendo a qualsiasi ipotesi di un contratto”.
Dunque, scema la speranza di un governo tra il M5S e il Pd, che aveva smorzato i timori sul futuro politico dell’Italia nelle ultime sessioni.