A maggio il Dividend Day, ecco chi stacca la cedola tra le Big di Piazza Affari
Mese di maggio generoso per chi investe in Piazza Affari. In arrivo nel mese una pioggia di dividendi, in particolare il prossimo 21 maggio, che si confermerà praticamente il Dividend Day.
Complessivamente, gli investitori riceveranno un valore complessivo di dividendi superiore a 10,6 miliardi, da parte di 63 società.
Tra queste si mettono in evidenza Intesa Sanpaolo, con 3,4 miliardi, UnipolSai (410 milioni), Tenaris (330 milioni), Eni (1,45 miliardi), Generali (1,32 miliardi), Atlantia (536 milioni), Azimut (286,5 milioni).
Gli azionisti di STM e Snam dovranno invece attendere di più, visto che le due società distribuiranno i dividendi soltanto il prossimo 18 giugno. Attesa ancora più lunga per i soci di Enel, che riceveranno le cedole dopo il 23 luglio.
Il mese di aprile è andato sicuramente bene per chi ha puntato su Piazza Affari, visto che sono stati distribuiti dividendi per ben due miliardi di euro.
Tra le prossime aziende quotate a Piazza Affari che staccheranno la cedola nel Dividend Day del prossimo 21 maggio, la più generosa con gli azionisti sarà Azimut Holding, che distribuirà un dividendo raddoppiato, da 1 a 2 euro, con un dividend yield superiore a +11%.
Rimarranno invece a secco di cedole gli azionisti delle due big FCA e Telecom Italia.
La prima tornata di dividendi è arrivata a Piazza Affari lo scorso 23 aprile.
Protagonista è stata sicuramente UniCredit, che è tornata al dividendo, staccando una cedola di 32 centesimi per azione, con rendimento pari all’1,82% (payout del 20% degli utili). Anche Finecobank ha staccato una cedola, in questo caso di 0,285 euro, con rendimento del 2,87%.
Tra le altre società quotate sul Ftse Mib, hanno staccato la cedola lo scorso 23 aprile Luxottica ( 1,01 euro, rendimento dell’1,92%), Prysmian, con dividendo di 0,43 euro (1,73%), CNH Industrial, con 0,14 euro (yield 1,38%), Ferrari, con 0,71 euro (yield 0,71%) e Recordati, che ha portato a 0,83 euro il dividendo complessivo, relativo all’esercizio 2017.