Ferrari al pit stop del primo trimestre, focus su debito e crescita margini
Prova dei conti per Ferrari che oggi diffonderà i conti del primo trimestre 2018. Gli analisti guardano alla dinamica del debito e al tasso di crescita della redditività in attesa che a settembre venga svelato il nuovo piano industriale del Cavallino Rampante.
Il titolo Ferrari risulta tra i migliori performer del Ftse Mib in questa prima parte dell’anno con un balzo del 20% circa con l’azione a ridosso dei massimi storici.
Ricavi, utile ed ebitda, ecco cosa aspettarsi
Il consensus raccolto da Bloomberg, i ricavi di Ferrari sfioreranno gli 840 milioni di euro nei primi 3 mesi dell’anno, sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente ma in buon rialzo dagli 820,6 mln del primo quarter 2017. L’utile netto adj è visto a 135,1 milioni. A livello di margini ci dovrebbe essere ulteriori progressi: l’Ebitda rettificato è visto a 261 milioni, ben sopra i 240 mln del primo trimestre 2017, con un’incidenza sui ricavi al 31,2% dal 29,4% dell’analogo trimestre dello scorso anno. La redditività potrebbe risultare ancora migliore secondo Mediobanca Securities che vede l’ebitda spingersi a 269 milioni, circa il 3% sopra le stime di consensus.
Goldman Sachs, che recentemente ha alzato il prezzo obiettivo su Ferrari da 118 a 119 euro (rating neutral), prevede un ebit molto forte nel primo trimestre 2018. La casa d’affari statunitense indica quota 200 milioni rispetto ai 192,7 milioni del consensus Bloomberg. Per l’intero 2018 l’ebit è stimato da Goldman Sachs in area 827 milioni con consegne di auto a 9.100 unità (guidance Ferrari è sopra il muro delle 9 mila unità) e ricavi a 3,5 mld.
Riflettori puntati anche sul debito, atteso a 396 milioni al 31 marzo 2018. A detta di Mediobanca la Ferrari dovrebbe azzerare il debito già dal 2020, un anno prima di quanto previsto dalla Rossa.