Notizie Notizie Italia Treasuries Usa rendono il 3%? Ma per Pimco alti costi di hedging rendono BTP più appetibili

Treasuries Usa rendono il 3%? Ma per Pimco alti costi di hedging rendono BTP più appetibili

3 Maggio 2018 12:14

Con il presidente Sergio Mattarella che sembra aver chiuso la porta all’opzione di elezioni anticipate a giugno, lo spread BTP-Bund rimane sotto controllo, seppure in lieve rialzo. Il differenziale si aggira attorno a 121 punti base, a fronte di tassi sui BTP che scendono all’1,77%. I tassi sui Bund tedeschi riportano una flessione più forte, calando di oltre -3% allo 0,56%.

Un articolo di Reuters mette in evidenza, a prescindere dalla sessione odierna, come le prospettive per i BTP e per i bond del Sud Europa rimangano solide.

Viene fatto notare che, tra i titoli di stato dell’Eurozona, quelli migliori sono proprio i bond italiani, spagnoli e portoghesi, che stanno dando più soddisfazioni dei Bund. E questo, nonostante diversi dati arrivati dal fronte macro abbiano disegnato un quadro dell’economia dell’Eurozona non del tutto confortante, e sicuramente indebolito rispetto alla fine del 2017.

In più, l’Italia continua a resistere alla situazione di incertezza politica che si è venuta a creare dopo le elezioni inconcludenti dello scorso 4 marzo, con lo spread BTP-Bund che oscilla attorno ai livelli minimi in mesi, se non anni.

Lo scorso gennaio Nick Gartside, responsabile della divisione di investimenti presso JP Morgan Asset Management, aveva già detto di prevedere un restringimento del differenziale BTP-Bund  fino a 90 punti base. Al momento della sua dichiarazione rilasciata a Reuters, lo spread viaggiava attorno a 145 punti base.

Il target dei 90 punti base, sottolinea l’articolo di Reuters, ora sembra ancora più accessibile, soprattutto se si considera che i Treasuries Usa si sono apprezzati al punto da non apparire più tanto convenienti, anche a causa degli elevati costi di hedging sul rapporto di cambio. 

A tal proposito Andrew Bosomworth, responsabile della gestione di portafoglio presso Pimco in Germania, ha fatto notare che “i bond governativi italiani a 10 anni, che presentano tassi di quasi l’1,8%, ma anche i Bund tedeschi, con rendimenti allo 0,6% circa, rendono comunque più dello zero che i bond Treasuries presentano (quindi non del 3%, nel momento in cui vengono conteggiati i costi di hedging dai rischi di cambio“).

Tra l’altro tali costi stanno salendo, visto che i tassi di interesse sul dollaro di breve termine stanno balzando al record dall’era della crisi.

A dispetto del balzo recente dei tassi dei Treasuries fin oltre il 3% che a prima vista potrebbe apparire appetibile, anche Mohit Kumar, responsabile della strategia sui tassi presso Credit Agricole, ha messo in evidenza come gli stessi investitori asiatici stiano puntando sui bond europei – in particolare Francia, Spagna e Italia – a spese dei Treasuries.

A questo si aggiunge il fatto, riporta Reuters, che i rendimenti “reali” dell’Italia, parametro che sconta gli effetti dell’inflazione e a cui alcuni investitori guardano, sono più alti di quelli Usa.