Margini record per Ferrari non scaldano il titolo
Redditività a nuovi livelli record per Ferrari che invece delude leggermente sul fronte ricavi. I numeri snocciolati dal Cavallino Rampante relativi al primo trimestre 2018 confermano il trend di crescita anche per quanto concerne le consegne totali, arrivate a quota 2.128 unità, in aumento di 125 unità (+6,2%) rispetto all’analogo trimestre 2017.
A Piazza Affari il titolo Ferrari, tornato ieri arrivato a ridosso dei massimi storici, si muove in flessione del 2% a 103,65 euro, comunque in lieve recupero dai minimi di metà mattinata a 102,1 euro.
I ricavi netti dell’icona delle auto sportive di lusso ammontano nel primo trimestre a 831 milioni di euro, in aumento dell’1,3% (+6,3% a cambi costanti). Il consensus Bloomberg vedeva ricavi a 840 mln. L’EBITDA è pari a 272 milioni, con un margine che si colloca al 32,8%. In questo caso battute le attese che erano ferme a 262 mln. L’ebit risulta pari a 210 milioni, con un incremento del margine di 370 pbs al 25,3%. L’utile netto è aumentato del 19,4% a 149 milioni.
L’indebitamento industriale netto è in calo di 60 milioni a 413 milioni di euro (383 milioni escluso il riacquisto di azioni proprie). Il consensus degli analisti era 396 mln.
Per l’intero 2018 l’ebit è stimato da Goldman Sachs in area 827 milioni con consegne di auto a 9.100 unità (guidance Ferrari è sopra il muro delle 9 mila unità) e ricavi a 3,5 mld.
Nella prima metà di settembre il presidente e ad Sergio Marchionne illustrerà al mercato il nuovo piano industriale.