Piazza Affari perde quota, Moncler e FCA le peggiori
Piazza Affari ritraccia dai massimi in una giornata caratterizzata dal calo a sorpresa dell’inflazione dell’area euro e dall’avvertimento della Commissione UE sui maggiori rischi al ribasso sull’outlook economico complice soprattutto lo spauracchio di una guerra commerciale. Niente sorprese ieri sera dalla Federal Reserve con tassi di interesse invariati nel range compreso tra l’1,50% e l’1,75%. La banca centrale americana ha tolto dal suo statement il riferimento al monitoraggio dell’inflazione in modo attento e quello in cui affermava che l’outlook dell’economia si era rafforzato negli ultimi mesi.
In chiusura il Ftse Mib ha ceduto lo 0,83% a quota 24.064 punti. Vendite su Moncler (-3,95% a 36,5 euro) complice il taglio di giudizio da parte di Jefferies che ha abbassato il rating da buy a hold.
Tra i peggiori anche Fca (-2,32%) dopo il rally della vigilia dettato dai buoni riscontri dalle immatricolazioni sul mercato Usa. Ieri sera sono arrivati anche i dati sulle immatricolazioni in Italia, scese per il gruppo del Lingotto del 2,14% con quasi 46 mila vetture. Spicca il balzo del marchio Jeep, grazie soprattutto ai risultati di Renegade e Compass, cresciuto rispetto a un anno fa del 124,45 per cento, più che raddoppiando la quota di mercato, al 4,4 per cento. Banca Imi, che ha rating buy con prezzo obiettivo a 24,5 euro, ritiene che le immatricolazioni in Italia siano in linea con quanto evidenziato il mese precedente e aspettano il 1 giugno (presentazione nuovo piano) per avere dettagli sulla strategia futura per il mercato europeo.
Seduta volatile per Ferrari arrivata a cedere oltre il 2% per poi recuperare sul finele (close a -0,09%). Il, primo triemstre del cavallino Rampante ha evidenziato ricavi a 831 milioni di euro, in aumento dell’1,3% (+6,3% a cambi costanti). Il consensus Bloomberg vedeva ricavi a 840 mln. L’EBITDA è pari a 272 milioni, con un margine che si colloca al 32,8%. In questo caso battute le attese che erano ferme a 262 mln. L’ebit risulta pari a 210 milioni, con un incremento del margine di 370 pbs al 25,3%. L’utile netto è aumentato del 19,4% a 149 milioni.