Wall Street scatta in avanti, Nasdaq +1,8%. Buy su Amazon nel giorno dello stock split, occhio a Twitter e Tesla
Wall Street in solido rialzo, dopo il trend negativo della scorsa settimana. Verso le 16.30 ora italiana, il Dow Jones balza di oltre 310 punti, +0,96%, a 33.214 punti circa; lo S&P 500 avanza dell’1,37% a 4.164 punti, mentre il Nasdaq sale dell’1,81% a 12.225. Focus tra i titoli su Amazon: prende il via oggi l’operazione di split azionario in un rapporto di 20 a 1. Il titolo del colosso dell’e-commerce scatta di oltre +4%.
Protagonista la soap opera Twitter-Elon Musk. Il numero uno di Tesla Elon Musk ha accusato Twitter di aver “opposto resistenza (a) e schivato” il suo diritto a ricevere informazioni più dettagliate sugli account fake e sulle spam, parlando di “una violazione chiara e significativa” degli accordi raggiunti dalle controparti, da parte della società di microblogging.
Di conseguenza, “Mr. Musk si riserva di avvalersi di tutti i suoi diritti, incluso quello di non portare a termine la transazione e il diritto di rompere l’accordo”, si legge nella missiva inviata a Twitter e firmata dall’avvocato di Musk, Mike Ringler.
Il titolo Twitter perde più del 4%, mentre Tesla – le cui quotazioni avevano scontato i timori che il suo ceo finisse per distrarsi troppo con la ‘soap opera’ TWTR – guadagna più del 2%, per poi smorzare i rialzi.
Buy a Wall Street sui titoli delle società attive nell’installazione e produzione di pannelli solari, in solido rialzo dopo le indiscrezioni riportate da Reuters, secondo cui l’amministrazione Biden sarebbe pronta ad annunciare una esenzione dai dazi della durata di due anni per i pannelli solari importati da quattro nazioni del sud est asiatico.
Si tratta di Cambogia, Malesia, Thailandia e Vietnam. La Casa Bianca si appresterebbe anche a lanciare altre misure a sostegno dello sviluppo di energia solare negli Stati Uniti.
Salgono i titoli SolarEdge Technologies (SEDG), Sunrun (RUN) in rally di oltre +11%, First Solar (FSLR), JinkoSolar (JKS) e SunPower (SPWR).
E scatta di oltre +50% il titolo di Didi Global, colosso di ride-sharing cinese noto anche come Uber cinese, scambiato a Wall Street dopo l’Ipo lanciata alla fine di giugno del 2021.
Incidono le indiscrezioni del Wall Street Journal, secondo cui le autorità di Pechino avrebbero messo la parola fine a un’indagine durata un anno, e sarebbero di conseguenza pronte a togliere il bando che impediva ai potenziali clienti del gruppo di scaricare l’APP dagli APP store cinesi.
Wall Street inaugura una nuova settimana, dopo la chiusura in rosso di quella precedente: il Dow Jones ha perso su base settimanale lo 0,9%, scendendo per la nona settimana delle ultime dieci, mentre lo S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno ceduto rispettivamente l’1,2% e l’1%, in rosso per l’ottava settimana delle ultime nove.
Venerdì scorso, dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti, è stato reso noto il report occupazionale di maggio, che ha messo in evidenza una crescita di 390.000 nuovi posti di lavoro, confermando i timori di chi crede che la Fed di Jerome Powell continuerà a essere aggressiva sul fronte dei tassi.
“Per ora, il mercato vede una Fed che sta cercando di districarsi in un sentiero doloroso e accidentato, allo stesso tempo cercando una via d’uscita facile – ha commentato alla Cnbc Quincy Krosby, chief equity strategist di LPL Financial – E il mercato si trova tra il voler credere alle fasi di rally e il non credere che la Fed riesca ad assicurare un soft landing”.
“Per gli investitori, il secondo semestre del 2022 sarà come essere sulle montagne russe, a meno che la Fed non sia capace di far scendere l’inflazione senza un hard landing – ha commentato Peter Essele, responsabile della divisione di gestione di portafoglio presso Commonwealth Financial Network – La maggior parte degli investitori sembra
puntare su uno scenario crash-and-burn in questo momento, con i timori sull’avvento di una recessione che abbondano”.
Ma oggi c’è da dire, l’azionario Usa riesce a trovare spunti per la rimonta. I tassi sui Treasuries a 10 anni sono ora in rialzo attorno alla soglia del 3%.