Europa: recupera ad aprile mercato dell’auto (+9,6%). Si avverte la “demonizzazione del diesel”
Dopo la temporanea battuta d’arresto di marzo (-5,2%), il mercato europeo dell’auto torna a crescere ad aprile. Dai dati pubblicati stamattina dall’Acea, l’associazione che raggruppa i costruttori europei di auto, emerge che nell’Europa dei 28 più le nazioni aderenti all’Efta sono immatricolate 1.348.659 vetture, con una crescita del 9,6% rispetto allo stesso mese del 2017. Il consuntivo del primo quadrimestre tocca quota 5.631.331 immatricolazioni, mostrando in questo caso una crescita del 2,6% sullo stesso periodo del 2017. Secondo l’analisi Centro Studi Promotor (Csp) il principale sostegno della domanda nell’area viene dal buon andamento economico.
Come sempre, anche in aprile, la parte del leone la fanno i cinque maggiori paesi (70,8% di immatricolazioni in aprile). Tra questi quello che ha fatto registrare la crescita maggiore è la Spagna con un +12,3% in aprile e un +11% nei primi quattro mesi dell’anno e con immatricolazioni trainate soprattutto dal mercato delle aziende. Ottimo anche il risultato del Regno Unito che, dopo dodici cali mensili consecutivi, in aprile cresce del 10,4% e contiene così il calo del primo quadrimestre nell’8,8%. Quinta posizione per l’Italia che ha registrato +6,5% in aprile, ma chiude il primo quadrimestre sostanzialmente in pareggio con il 2017 (+0,2%). Il Centro Studi Promotor spiega chhe nel nostro Paese la domanda di auto sta subendo infatti un rallentamento fisiologico dopo la forte crescita del triennio 2015-2017 ed inoltre pesano sugli acquisti degli italiani anche le incertezze del quadro politico.
Tra le singole case automobilistiche, ad aprile leader di mercato in Europa con una quota pari al 25,7% dal precedente 24,9% è Volkswagen, seguita dai francesi di Psa Group (quota di mercato che sale dal 10,3 al 16%). Per quanto riguada, invece, Fiat Chrysles Automobiles (Fca) nell’Europa dei 28 più le nazioni aderenti all’Efta ha immatricolato ad aprile 91.300 vetture, il 2,3% in più rispetto a un anno fa, per una quota che scende al 6,8% dal 7,3% registrata nell’aprile 2017. Ancora una volta ottimi risultati per Jeep (che nel mese aumenta le vendite del 75%) con Renegade e Compass protagoniste nelle loro categorie. In crescita anche Alfa Romeo che ha visto le vendite salire del 6,3%, con Stelvio (che conferma la leadership nel suo segmento in Italia) e Giulia sono i modelli che guidano la crescita del marchio. Fiat 500 è la vettura più venduta del segmento A e rispetto a un anno fa ha aumentato le immatricolazioni del 6,7 per cento. Alle sue spalle la Panda, mentre 500X e 500L ancora una volta sono nelle posizioni di vertice dei loro segmenti
Impatto della “demonizzazione del diesel”
“Si comincia comunque ad avvertire in quasi tutti i paesi – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Csp – l’impatto della “demonizzazione del diesel” che ha effetti sia sulla composizione per alimentazione delle vendite che sul volume complessivo delle immatricolazioni”. Una tendenza che trova riscontro anche nell’andamento delle vendite di vetture diesel che nei primi tre mesi dell’anno, secondo i dati dell’Acea pubblicati a inizio maggio, sono scese del 17%, di contro i veicoli alimentati a benzina che sono aumentati di oltre il 14%.
Un certo numero di automobilisti al momento di sostituire la loro auto a gasolio si stanno infatti orientando verso altre alimentazioni (in primo luogo la benzina, ma anche soluzioni verdi) e cambia quindi la composizione delle vendite per tipo di carburante. Tuttavia, vi sono anche automobilisti che, giunti al momento della sostituzione del loro diesel, prendono tempo per valutare se acquistare ancora un diesel o se orientarsi verso altre soluzioni. E il rinvio nella sostituzione ha un effetto di temporaneo contenimento del livello delle vendite.