Notizie Notizie Mondo Aziende europee, E’ in arrivo una vigorosa ripresa degli investimenti per auto, utility e oil company

Aziende europee, E’ in arrivo una vigorosa ripresa degli investimenti per auto, utility e oil company

22 Maggio 2018 09:13

 

 

Gli analisti si aspettano una ripresa degli investimento delle aziende made in Europe. Secondo Martin Skanberg, Fund Manager European Equities, e Stephen Shields, Research Analyst di Schroders, la spesa in conto capitale (Capex) globale delle società quotate in Borsa (escluse quindi le spese pianificate da società non quotate e dallo Stato) dovrebbe crescere dell’8,3% nel 2018, segnando un deciso cambio di passo rispetto all’aumento dello 0,1% registrato nel 2017 e alla contrazione dell’8,9% del 2016.

 

Capex deboli negli ultimi anni

 

I Capex – ovvero la spesa per investimenti o nuovi progetti, come l’acquisizione o l’aggiornamento di attrezzature o immobili – hanno ristagnato sulla scia della crisi finanziaria globale, con le società che si sono mostrate riluttanti a investire in un momento di recessione delle economie mondiali.

Più recentemente, la fine del boom delle materie prime è stato un altro fattore significativo che ha comportato una riduzione dei Capex, di cui le compagnie oil&gas rappresentano storicamente una quota significativa.

Come spiegano gli strategistdi Schroder, negli ultimi anni si è assistito a una riduzione pluriennale della spesa in conto capitale, la più lunga da diversi decenni. Tra tutte le società incluse nel modello degli analisti, la contrazione picco-minimo nel periodo 2014-16 è stata del 15,8%, pari a 450 miliardi di dollari.
 “L’obiettivo dei Capex è aumentare la capacità produttiva di un’azienda – spiegano Skanberg e Shields – Pertanto, i Capex tendono a salire nei periodi in cui le aziende confidano in una crescente domanda per i loro prodotti, riflettendo la loro fiducia nella forza dell’economia”.

 

Capacità produttiva vicino ai livelli massimi

 

Una delle ragioni principali per cui si prevede un aumento dei Capex è che molte industrie sono già vicine alla piena capacità. “Il tasso di utilizzo della capacità in Europa è quasi al massimo storico. Le aziende dovranno quindi aumentare la capacità e l’efficienza se vogliono aumentare la produzione”, dicono Skanberg e Shields.
Ci sono poi altri fattori che potrebbero far aumentare i Capex nei prossimi anni. L’elenco dei due strategist indica: mercati del lavoro più rigidi; ritorno della produzione onshore (“Con i tempi di commercializzazione che rappresentano un tema chiave, molte aziende ora preferiscono localizzare le loro fabbriche più vicine ai loro mercati finali); aumento dell’automazione (“i progressi della robotica rendono più economico gestire un impianto in Europa con elevati livelli di automazione”); non ultimo, riforme fiscali statunitensi che stimoleranno maggiori investimenti a beneficio di alcune società europee con esposizione negli Usa.

 

Settori caldi

 

Quelli sopracitati sono in gran parte fattori che ci aspetteremmo di veder durare per diversi anni – dicono Skanberg e Shields – La domanda, repressa da un decennio di sottoinvestimento, non può riprendersi in un istante. E non vi è alcun motivo per cui i Capex non possano crescere anche nel 2019 e nel 2020, se la crescita del PIL rimarrà solida”. Consideriamo quindi l’aumento dei Capex come la prossima tappa nella lenta risalita economica europea.

Ma quali sono i settori in cui gli attuali livelli di investimento sembrano bassi rispetto ai “livelli normalizzati”, o dove c’è una ragione strutturale per l’aumento dei Capex?
Per prime le case automobilistiche, che indicano una necessità strutturale di investire nella crescita di auto elettriche e autonome. “Il nostro modello indica una forte crescita anno su anno dei Capex nel settore automobilistico e dei ricambi per auto nel 2018”, dicono Skanberg e Shields.
Ci sono poi le utility (con la domanda di energia elevata e le preoccupazioni ambientali), la tecnologia (che è chiaramente un settore a forte Capex, in rapida crescita); e le telecomunicazioni, dove si prevede un aumento del Capex del 9% previsto nel 2018.

Infine il settore petrolio & gas: “Da quando il prezzo del greggio è precipitato, il settore, dal rappresentare il 30% della spesa totale per Capex, si è ristretto ad appena il 20% – dicono i due strategist – Non ci aspettiamo che i Capex tornino ai massimi, ma il nostro modello indica un aumento dell’8% per il 2018, poiché l’industria necessita di investimenti per crescere e la recente ripresa dei prezzi lo conferma”.

 

Trend di lungo periodo

Va segnalato che le società che aumentano i propri Capex potrebbero vedere i rendimenti degli azionisti calare o stabilizzarsi a breve termine, dato che il capitale investito ha la priorità sui dividendi.

D’altra parte, le società che costruiscono nuovi impianti, rimodellano fabbriche e producono nuove attrezzature dovrebbero trarre beneficio nel breve periodo, man mano che la spesa aumenta”, dicono Skanberg e Shields. Che concludono:Il nostro compito è individuare interessanti opportunità legate a inefficienze di prezzo, al fine di offrire i migliori rendimenti possibili”.