Spauracchio spread torna a zavorrare Piazza Affari, sotto stress le banche (tranne Bper)
Nuova giornata difficile per Piazza Affari che ha ripreso la via dei ribassi di pari passo con il sell-off sui Btp. I dubbi sul nome proposto da M5S-Lega come premier, acuirsi ieri dopo la questione curriculum che ha travolto Giuseppe Conte, contribuiscono ad alimentare le vendite sugli asset italiani. Matterella ha convocato Conte al Quirinale con quindi il conferimento dell’incarico che appare una formalità.
L’indice Ftse Mib è andato a chiudere a 22.911 punti (-1,31%), sostanzialmente in linea con gli altri mercati Ue. Imercati oggi hanno pagato anche le parole di Trump che non ritiene ancora arrivate a una svolta le recenti negoziazioni bilaterali con la Cina. Dal fronte macro deboli indicazioni dagli indici Pmi dell’Eurozona che hanno contribuito alla discesa dell’euro sotto quota 1,17 contro il dollaro (minimi da dicembre 2017).
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si è spinto in mattinata fino a quota 195 punti base, sui massimi da giugno 2017.
Sul parterre di Piazza Affari in profondo rosso le banche con ribassi consistenti anche per le big: -2,23% Unicredit e -1,75% per Intesa Sanpaolo. Fuori dal coro di ribassi il titolo Bper (+1,09%) grazie alle indicazioni arrivate dall’amministratore delegato della banca, Alessandro Vandelli. In una intervista a “Il Sole 24 ore” Vandelli ha rimarcato che il management della banca è concentrato sul piano di riduzione dei crediti deteriorati, con la prospettiva di cedere almeno 4,5 miliardi di Npl.
In affanno anche il settore oil complice la debolezza del petrolio, accentuatasi dopo i dati sulle scorte di greggio, salite a sorpresa nell’ultima settimana (+5,8 mln di barili, consensus era -2,5 mln). Ribassi superiori al 3,5% per il titolo Saipem e al 2% per Tenaris, mentre Eni ha chiuso a -1,1%.
Ancora una seduta difficile per Telecom Italia che ha ceduto l’1% circa toccando nel corso della seduta i minimi da inizio marzo sotto quota 0,73 euro. Secondo Citigroup l’azione può scendere ancora e indica un prezzo obiettivo a 0,6 euro, dagli 0,7 indicati in precedenza, con raccomandazione sell motivata anche dal crescente rischio politico che pesa sull’Italia. Morgan Stanley ha invece ridotto il prezzo obiettivo da 1,2 a 1,1 euro (rating overweight confermato).