Wall Street in rialzo per la terza sessione consecutiva con notizie Omicron e dati macro
Wall Street in rialzo per la terza sessione consecutiva, grazie allo smorzarsi dei timori legati alla variante del Covid Omicron, che continua comunque sempre a condizionare il sentiment di mercato.
Alle 16 circa ora italiana, il Dow Jones avanza di oltre 200 punti (+0,59%), a 35.965 punti; lo S&P sale dello 0,52% a 4.721 punti, mentre il Nasdaq fa +0,36% a 15.580 punti.
Nelle ultime ore sono arrivate alcune notizie rassicuranti: In un’intervista rilasciata alla Cnbc Ralf Reintjes, professore di epidemiologia presso l’università di Amburgo di Scienze Applicate, ha affermato che “gli studi attuali indicano qualcosa di davvero positivo”.
Il riferimento è a un nuovo studio elaborato in Sud Africa e pubblicato sul National Institute for Communicable Diseases, da cui è emerso che, per le persone che sono state infettate da Omicron, la probabilità di un ricovero in ospedale è inferiore di ben l’80% rispetto a quella che si manifesta nel caso di altre varianti.
Inoltre ieri l’FDA, l’autorità federale Usa di controllo sui farmaci e prodotti alimentari, ha annunciato la decisione di rilasciare l’autorizzazione all’utilizzo della pillola anti-Covid prodotta da Pfizer.
Gli acquisti si focalizzano soprattutto sui titoli delle società il cui business dipende dal reopening dell’economia, come i titoli delle compagnie aeree e del settore dell’intrattenimento e alberghiero. Buy su Las Vegas Sands, Wynn Resorts, Delta Air Lines, Alaska Air Group, American Airlines.
Nella giornata di ieri, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,7%, portando il suo guadagno in due sessioni a più di 800 punti.
Lo S&P 500 è avanzato dell’1% a 4.696,56 e oscilla al momento a un valore inferiore rispetto al record assoluto di appena l’1%.
Il Nasdaq Composite è salito dell’1,2%.
Tutti e tre gli indici si apprestano a terminare la settimana in territorio positivo. Domani, venerdì 24 dicembre, Wall Street rimarrà chiusa.
Occhio alle indicazioni relative all’inflazione Usa. La componente core dell’indice PCE – indice dei prezzi al consumo -, resa nota con i dati macro relativi alle spese per consumi (+0,6%, in linea con le attese), e ai redditi personali (+0,4%, in linea con le attese), è salita dello 0,5% su base mensile, più del +0,4% atteso e rispetto al +0,4% di ottobre.
Su base annua l’indice PCE core è balzato del 4,7%, più del +4,5% stimato dagli analisti e rispetto al precedente aumento del 4,1%. L’indice PCE headline è aumentato inoltre del 5,7%, rispetto al +5% precedente.
Riguardo al mercato del lavoro Usa, pubblicato il rapporto settimanale relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, da cui è emerso che, nella settimana terminata il 18 dicembre scorso, il numero dei lavoratori degli Stati Uniti che hanno ricevuto per la prima volta i sussidi di disoccupazione è rimasto invariato a 205.000 unità, in linea con le attese. La media mobile delle quattro settimane è salita di 2.750 unità a 206.250 unità, vicina comunque al minimo degli ultimi 52 anni.
Il numero di lavoratori che continuano a percepire i sussidi di disoccupazione in Usa è pari a 1,859 milioni, più degli 1,82 milioni stimati dagli analisti.
Reso noto oggi anche il dato relativo agli ordini dei beni durevoli che, nel mese di novembre, sono saliti del 2,5%, rispetto al +1,6% atteso dal consensus e in deciso recupero rispetto al calo precedente pari a -0,4% (dato rivisto lievemente al rialzo dal -0,5% inizialmente comunicato).
Escluso il settore dei trasporti, il dato è avanzato dello 0,8%, rispetto al +0,3% del mese scorso (rivisto lievemente al ribasso dal +0,5% inizialmente comunicato). Gli ordini dei beni capitali – esclusi i settori difesa e aereo – sono tuttavia scesi dello 0,1%, rispetto al +0,9% di ottobre (rivisto al rialzo dal +0,7% inizialmente reso noto).