Piazza Affari cede lo 0,71%, banche ancora ostaggio dello spread
Nuovo calo per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che ha fallito il tentativo di rimbalzo messo in atto nelle prime ore di contrattazioni. L’indice Ftse Mib ha così chiuso in calo dello 0,71% a quota 22.749 punti. A indirizzare l’umore degli investitori è stato ancora una volta lo spread; dopo un iniziale calo sotto 180 pb in scia al conferimento dell’incarico di formare il governo a Giuseppe Conte, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund è schizzato nuovamente sopra 190 pb. Pesano ancora i timori sulla composizione del governo, con l’euroscettico paolo Savona ancora favorito per il Dicastero dell’Economia. Inoltre le minute della bce hanno evidenziato come i paesi più indebitati dell’Eurozona siano a rischio di una fuga dai bond, tra cui anche l’Italia.
Tra i singoli titoli spicca il balzo del 4,5% circa per Brembo, +2,3% per Moncler e +1,7% per Stm.
Intonazione negativa anche oggi per le banche ancora ostaggio dell’effetto spread. la peggiore è stata Unicredit (-1,81%); cali superiori all’1% per Intesa e Bper. In un report dedicato al settore, Equita sim ha simulato l’eventuale impatto negativo sulle banche che potrebbe essere determinato dal contratto di Governo con un ribasso del 12%, ovvero di 12 miliardi di euro, sul settore. L’allargamento dello spread sovrano nelle ultime due settimane ha avuto un impatto negativo del 2% sulle valutazioni (-2 miliardi). Si salva UniCredit, fra le banche meno sensibili all’allargamento grazie anche ai 14 miliardi di Bund in portafoglio: l’aumento dello spread dovrebbe aver portato ad un impatto negativo di 15 punti base sul CET1 contro una media di settore di 22 punti base.