Unicredit archivia un 2021 da prima della classe, analisti rimangono positivi sul titolo
Mancano ormai solo 5 sedute alla fine dell’anno borsistico ed è quindi il momento di tirare le somme dell’anno, ormai agli sgoccioli. Il miglior performer, da inizio anno, sul Ftse Mib di Piazza Affari è Unicredit che presenta un rialzo di oltre il 77%, quasi quattro volte meglio rispetto al +20% circa del Ftse Mib e a velocità più che doppia rispetto all’Eurostoxx Bank (+34%).
Quest’anno il secondo maggiore gruppo bancario italiano è stato coinvolto in diversi importanti appuntamenti, a partire dal cambio al vertice con l’arrivo in primavera di Andrea Orcel. Due settimane fa è stato presentato il nuovo piano 2022-2024, che indica un utile netto per il 2022 al di sopra dei 3,3 miliardi di euro. Nel piano presentato il 9 dicembre, Unicredit prevede investimenti per 2,8 mld di euro in digital e data, mentre sul fronte costi l’obiettivo è quello di una riduzione in valore assoluto di 0,5 mld di euro.
Il mercato ha accolto con calore il nuovo piano e la svolta strategica voluta dal ceo Orcel che ha più volte manifestato la sua volontà di tornare a crescere in Italia attraverso una crescita organica. Per questi ed altri per motivi non sono da escludere, per l’istituto bancario italiano, fusioni con altre banche, anche se Orcel non si è ancora espresso a riguardo dopo il fallimento delle trattative con MPS.
Orcel nel corso del suo mandato cercherà di recuperare il divario con Intesa Sanpaolo, attuale leader di mercato in Italia, e come ritiene lo stesso ceo, Unicredit può ancora essere competitiva in Italia e non solo.
Guardando al consensus degli analisti di Bloomberg vediamo come la maggior parte (67%) rimangano Buy sul titolo, mentre solo 1 è sell sul titolo. Nonostante i forti rialzi di quest’anno, il target price medio rimane a 16 euro con un rendimento potenziale del 19,3% dai prezzi attuali.
Analisi tecnica
Oggi il titolo si muove sulla parità a 13,43 euro, rimanendo nei pressi del top da febbraio 2020. Dopo il trend ribassista che ha caratterizzato il titolo negli ultimi anni e che ha condotto i prezzi fino a 6 euro, da marzo 2020 Unicredit segna un rialzo del 117% sovraperformando il comparto non solo nell’indice italiano ma anche in quello europeo. Il titolo permane al di sopra di un’importante trendline che si sviluppa da fine ottobre e poi confermata anche ad inizio dicembre di quest’anno. In particolate proprio dopo il test di questa trendline, che si trova in prossimità della media a 200, Unicredit ha trovato nuova forza ed ha tagliato al rialzo la media mobile a 50 periodi, ritornando cosi ai livelli di prezzo pre-covid del febbraio del 2020. Nelle ultime sedute il colosso bancario sta consolidando area 13,40 e non ci si aspettano grandi volumi e volatilità fino all’inizio dell’anno nuovo. Al rialzo, un breakout di 13,60 euro potrà garantire nuova spinta rialzista ai prezzi e in caso di prosecuzione la prossima resistenza statica è in area psicologica di 14 euro. Al contrario, in caso di prese di beneficio e ribassi sul titolo i livelli da monitorare sono prima 12,60 € e poi area 12,10. Gli indicatori di tendenza, come il Macd e parabolic sar, sono allineati long, così come l’oscillatore Rsi che staziona in ipercomprato.