Agenda della prossima settimana: giovedì l’appuntamento è con l’inflazione di Eurolandia, venerdì sarà la volta delle payrolls
Inflazione europea, PMI cinesi e payrolls statunitensi. Non c’è che dire, anche la settimana che inizierà il prossimo 28 maggio sarà caratterizzata da numerose indicazioni in arrivo dal fronte macroeconomico.
Giovedì 1° giugno è in calendario l’appuntamento più importante della settimana, quello con l’inflazione di Eurolandia che, in versione preliminare, dovrebbe rimbalzare dopo il passo falso di aprile. Sceso il mese scorso all’1,2% annuo, il dato completo è visto all’1,6% mentre l’indice “core”, quello calcolato al netto delle componenti più volatili, dovrebbe passare dallo 0,7 all’1%. Se le indicazioni dovessero deludere, sarà difficile per i membri del board della BCE avviare il dibattito sulla fine degli acquisti di asset e l’euro finirà per perdere ulteriore terreno.
Tra gli altri dati relativi Eurolandia, mercoledì attenzione alle vendite al dettaglio tedesche mentre, per quanto riguarda il nostro Paese, lunedì è prevista l’asta di Ctz-BtpEi e martedì quella di Bot. Si tratta di appuntamenti particolarmente importanti per testare la tenuta della carta italiana in un momento di impasse politica. Con il rendimento del decennale italiano ai massimi dall’ottobre del 2014, in chiusura di ottava lo spread con i titoli tedeschi si è spinto fino a 217 punti.
Come ogni primo giorno del mese, venerdì il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti diffonderà l’aggiornamento sulle immatricolazioni di auto, salite del 6,5% ad aprile.
Spostandoci sull’altra sponda dell’Atlantico, martedì focus sulle indicazioni relative il sentiment dei consumatori (stimato in lieve calo a 128,2 punti), mercoledì attenzione alla crescita economica in versione preliminare (che dovrebbe confermare il 2,3% trimestrale della prima stima), mentre venerdì sarà la volta dei dati relativi il mercato del lavoro a stelle e strisce: a maggio il tasso di disoccupazione della prima economia è atteso stabile al 3,9% ed il saldo delle buste paga nei settori non agricoli (non-farm payrolls) è stimato a 190 mila unità. Tra gli altri dati, giovedì spazio agli aggiornamenti su redditi e spese, indice dei prezzi PCE, nuove richieste di sussidio e PMI Chicago.
Ed a proposito di PMI, sempre giovedì dalla Cina è prevista la pubblicazione degli indici che tastano il polso ai direttori degli acquisti del comparto manifatturiero e del terziario: in entrambi i casi i dati non dovrebbero far segnare variazioni di rilievo confermando i 51,4 ed i 54,8 punti della precedente rilevazione.
Dal fronte banche centrali, l’unico meeting in calendario è quello della Bank of Canada che, viste le indicazioni contrastanti arrivati nelle ultime settimane e le incertezze legate alle modifiche al NAFTA, con tutta probabilità confermerà il costo del denaro all’1,25%. Giovedì l’appuntamento è con i dati mensili sula crescita economica (il Canada è uno dei pochissimi Paesi ad elaborare questo tipo di statistica su base mensile) che, a marzo, dovrebbe aver segnato un +0,2%, un tasso di crescita dimezzato rispetto a quello precedente.