Euro crolla sotto $1,16 per prima volta in 10 mesi, rischia anche $1,15. Fattore Italia: commento di Commerzbank
Il sell off che si è abbattuto sul debito italiano contagia anche l’euro, che precipita al di sotto della soglia a $1,16, per la prima volta dal novembre del 2017, testando il minimo degli ultimi dieci mesi a $1,1510 nei confronti del dollaro e rallentando in modo siginificativo nei confronti del franco svizzero e dello yen.
L’euro ha perso il 4% dall’inizio del mese, scontando i timori sull’Eurozona e, in particolare sul futuro politico ed economico dell’Italia, prima con la prospettiva di un governo M5S-Lega, poi con il nulla di fatto e il rischio del ritorno anticipato alle urne. E’ improbabile infatti che il governo Cottarelli possa ricevere la fiducia del Parlamento.
Così Ulrich Leuchtmann, analista di Commerzbank:
“Il rialzo del dollaro ha indebolito l’euro, ma ora il trend dipende tutto dai rischi che arrivano dall’Italia e dall’impatto che la crisi potrebbe avere sulla politica monetaria della Bce”.
L’analista sottolinea che “il vero problema non è tuttavia l’Italia, ma l’interrogativo sull’Eurozona, esperimento politico che manca di un’Unione fiscale e che può fallire nel caso in cui la crescita (dell’economia) e il benessere non vengano garantiti”.
L’euro riduce ora le perdite sul dollaro, cedendo comunque un sempre consistente -0,42% a $1,1576; il dollaro cede sullo yen dello 0,50%, a JPY 108,87; la sterlina cede sul dollaro -0,30%, a $1,3271.
Contro lo yen, l’euro affonda dlelo 0,90%, a JPY 126,04, mentre nei confronti della sterlina arretra dello 0,11%, a GBP 0,8723. Sul franco svizzero cede lo 0,32%, a CHF 1,1516. Il Dollar Index viaggia ai massimi degli ultimi sei mesi e mezzo, attorno a 95,026.