Fca punta al raddoppio dell’ebit, ma target al 2022 raffreddano gli entusiasmi sul titolo
Toccata e fuga da quota 20 euro per Fca. Il titolo del gruppo auto si è spinto a ridosso dei massimi storici in mattinata prima della presentazione del nuovo piano industriale al 2022 per poi ritracciare e passare in negativo nell’ultima ora (alle 16:17 risulta sospeso al ribasso a -2,7%) nonostante i target ambiziosi di crescita e anche la sponda dei forti dati arrivati dagli Usa circa le vendite del gruppo a maggio (+11% a/a rispetto al +7,4% atteso).
I target finanziari vedono l’ebit rettificato raddoppiare a fine piano rispetto ai livelli del 2017. I margini previsti sono compresi tra il 9 e l’11%, in linea con i principali concorrenti mondiali. L’utile per azione rettificato (EPS rettificato) è proiettato quasi a triplicarsi nello stesso periodo di tempo. Nel dettaglio è previsto che il risultato operativo adjusted aumenti dai 6,6 miliardi del 2017 a 8,2 nel 2018 a 13-16 miliardi nel 2022. L’utile per azione passerà da 2,3 euro nel 2017 a 3 euro nel 2018, a 5,9-7,3 euro nel 2022.
Il nuovo piano al 2022 di Fiat Chrysler prevede un capex (spese per investimenti) pari a 45 miliardi di euro. Spesa che ammonta a circa il 7% dei ricavi. Sergio Marchionne ha annunciato nel corso del Capital Markets Day che ammonteranno a 9 miliardi gli investimenti per lo sviluppo della tecnologia elettrica.
Torna il dividendo e porta aperta a opzione buyback
Fiat Chrysler è inoltre pronta a ripristinare un’adeguata remunerazione degli azionisti attraverso il ritorno del dividendo. Il payout ratio è atteso a circa il 20% nel periodo del piano al 2022. Il gruppo si riserva poi la possibilità di lanciare dei buyback di azioni se si riterrà che tale opzione permetta di creare valore.
Fca aggiorna target 2018 escludendo Magneti Marelli
Revisione dei target per il 2018 da parte di Fca Group. I nuovi numeri diffusi oggi non considerano Magneti Marelli alla luce dello scorporo approvato dal Cda anche se ancora da attuare. I ricavi netti sono visti a 120 miliardi di euro dai 125 mld indicati in precedenza, l’ebitda adjusted passa da 8,7 a 8,2 miliardi di euro e l’utile netto adjusted da circa 5 mld a 4,7 miliardi.