Piazza Affari cede sul finale, male le banche. Rally per Fca e Saipem
Dietrofront a fine giornata per Piazza Affari che dilapida completamente i guadagni della prima parte di seduta. L’indice Ftse Mib ha chiuso a quota 21.767 punti (-0,18%) pagando il nuovo allargamento dello spread che ha penalizzato il settore bancario.
In avvio di giornata il Ftse Mib si era spinto sopra 22mila punti cavalcando i nuovi record del Nasdaq e la crescente fiducia sull’espansione globale in attesa del G7 in agenda domani in Canada e che affronterà il delicato nodo dei dazi commerciali. Sul valutario nuovo strappo al rialzo per l’euro sopra 1,18 dollari sulla spinta delle attese per un’accelerazione della Bce sul fronte uscita dal QE. La Bce nel meeting di settimana prossima potrebbe dettagliare le modalità di uscita dal Bce.
A Piazza Affari -1,63% per Unicredit e -1,5% per Ubi Banca che è stata bocciata da Credit Suisse (rating passato da outperform a neutral). La banca d’affari elvetica ha tagliato in generale stime e prezzi obiettivo sulle banche italiane ritenendo che, oltre all’allargamento dello spread Btp-Bund che andrà a impattare negativamente sul coefficiente patrimoniale CET1, il settore dovrà fronteggiare la discesa del margine d’interesse, più deboli commissioni di gestione patrimoniale, un rallentamento del ritmo di riduzione dell’esposizione agli Npl e infine un aumento del costo del rischio.
Seduta molto positiva per Saipem (+5,06%) che trova sponda nella nuova commessa annunciata ieri sera. Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) e il Consorzio Cepav due, di cui Saipem attualmente detiene una partecipazione pari al 59%, hanno firmato il contratto per la realizzazione del primo lotto costruttivo della tratta Alta Velocità/Alta Capacità Brescia – Verona per un valore di 1.645 milioni di euro. La quota di competenza Saipem è pari a circa 970 milioni di euro.
Sprint oggi per il titolo FCA (+3,13%). Morgan Stanley ha confermato rating Overweight con prezzo obiettivo a 23 euro, sottolineando però come il titolo abbia un potenziale nascosto che potrebbe portare fino al raddoppio del valore in Borsa. La banca d’affari statunitense indica 7 mosse che complessivamente aggiungerebbero valore per 18 euro, tra cui spiccano – oltre alla separazione di Magneti Marelli già in cantiere – anche lo spin-off o cessione di Maserati e Alfa Romeo, il raggiungimento del rating investment grade e lo sviluppo della partnership con Waymo sulle auto a guida autonoma.