Notizie Notizie Italia Intesa SanPaolo: BlackRock interessata a quota Eurizon fino a 10%. La nota di Mediobanca Securities

Intesa SanPaolo: BlackRock interessata a quota Eurizon fino a 10%. La nota di Mediobanca Securities

12 Giugno 2018 14:51

La notizia è rimbalzata nelle ultime ore ovunque nel mondo della finanza: BlackRock, il gigante americano del risparmio gestito, sta trattando con Intesa SanPaolo per rilevare una quota del fondo Eurizon fino al 10%

Le indiscrezioni sono state riportate inizialmente dal Financial Times, che ha rivelato che sono mesi che i negoziati tra le controparti continuano, in linea con l’obiettivo di BlackRock – che gestisce a livello globale $6,3 trilioni – di aumentare la presa in Europa, il cui mercato del risparmio gestito è “controllato in modo stretto da banche e compagnie di assicurazione domestiche”.

Secondo i rumors raccolti dal quotidiano britannico Tommaso Corcos, amministratore delegato di Eurizon, sarebbe disposto a vendere fino a 1/5 del business -dunque una quota pari al 20% circa – e a chiudere l’accordo entro la fine di quest’anno. I termini finanziari dell’eventuale intesa sarebbero ancora in via di definizione.

Gli analisti di Mediobanca Securities commentano le trattative facendo notare che l’Italia è una sorta di “candy shop”, negozio di caramelle, per chi vuole puntare sul risparmio gestito: il paese è infatti tra i primi al mondo per la ricchezza dei privati, è caratterizzato “da un elevato ratio di risparmi e da un debito dei privati basso”. 

In questo contesto, “Intesa SanPaolo gode di una buona posizione per trarre beneficio dalla sua presenza nel mercato italiano, pari al 20%. Detto questo alcuni fattori come il Mifid2, il contesto più competitivo e la pressione sui margini stanno promuovendo una fase di consolidamento a livello globale. In tal senso, tuttaviam “Intesa SanPaolo manca di una scala globale e di un’offerta completa di prodotti, oltre a disporre di una divisione già efficiente, che limita lo spazio di manovra per un ulteriore taglio dei costi”.

Gli esperti di Mediobanca Securities presentano di conseguenza “tre direzioni strategiche”, citando gli altrettanti tre casi di Natixis, Amundi, Open Architecture, che potrebbero essere imboccate dall’istituto guidato da Carlo Messina.

“Analizziamo tre casi differenti e di successo di sviluppo del risparmio gestito:

1) Natixis, che fa leva sulla costruzione di un portafoglio multi-year costituito da negozi specializzati e indipendenti, che agiscono attraverso una rete efficiente e globale di vendite; 2) Amundi, che rappresenta l’ottimizzazione delle economie di scala, laddove la scala permette lo sviluppo di un’offerta di prodotti davvero completa; 3) il modello dell’open architecture, ovvero la scorciatoia per massimizzare il valore della distribuzione, offrendo ai clienti un range completo e competitivo di prodotti in un arco temporale breve”.

Nel cercare di decifrare la strategia che Intesa SanPaolo ha intenzione di lanciare nel risparmio gestito, Mediobanca Securities considera gli effetti di eventuali decisioni di Intesa SanPaolo inerenti il risparmio gestito, a seconda dei clienti considerati:

1) Nel segmento del risparmio gestito retail: “BlackRock ora, Amundi più tardi” una joint-venture con un player globale come BlackRock, creerebbe un consolidator nel mercato del risparmio gestito dell’Unione europea, che potrebbe successivamente diventare un centro nevralgico per altre piattaforme bancarie à l’Amundi. Intesa SanPaolo deterrebbe inizialmente il controllo, poi lo diluirebbe per guadagnare in termini di scala, consolidando altre divisioni di AM di altre banche.

2) Nel risparmio gestito per i clienti istituzionali/HNWI (individui con elevati patrimoni netti), l’accordo con BlackRock potrebbe permettere a Eurizon di offrire prodotti alternativi di AM sinergici a Intesa SanPaolo. “Con il QE che sta creando una bolla nel valore degli asset liquidi, questo business potrebbe far leva sull’accesso preferenziale del gruppo verso asset illiquidi come gli NPL, gli SME e i RE.

3) Nel private banking: una joint venture sosterrebbe la crescita organica, traducendosi anche nella assunzione di consulenti finanziari, soprattutto nei mercati delle operazioni internazionali di Londra, di Morval in Svizzera e di Yi Tsai in Cina.

Mediobanca Securities tende comunque a puntualizzare che, pur comprendendo la strategia di Intesa nel risparmio gestito, e pur considerandola razionale, ritiene che questa abbia poche implicazioni di breve termine nel caso specifico della banca italiana e ancora meno per la valutazione (del titolo). “Intravediamo queste decisioni più come tese a futuri tentativi da parte di ISP nel mercato del risparmio gestito, che come elementi che possano incidere nel re-reting”. Ancora: “valutiamo la banca sulla base di un rapporto P/Te pari a 1 volta con un dividend yield atteso nel 2018 del 9%, potenzialmente incrementabile attraverso guadagni ottenibili dalla vendita di una quota di minoranza di Eurizon”.

Il rating di Mediobanca Securities su Intesa SanPaolo rimane tuttavia “neutral”, a fronte di un prezzo obiettivo di 3,1 euro. Questo in quanto, “nonostante la banca sia ben attrezzata per affrontare la volatilità dei mercati provocata dalla politica, riteniamo che gli investitori vogliano chiarezza proprio sul fronte della situazione politica per rivalutare l’Italia e quindi anche Intesa Sanpaolo”.