Banco BPM completa cessione del portafoglio Exodus a CRC, prezzo finale al 34,3%. Titolo tonico
Via libera del Cda di Banco BPM alla cessione di una quota fino al 95% dei titoli mezzanine e dei titoli junior (pari in totale a circa 203,9 milioni di euro), emessi nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione di sofferenze (“Project Exodus”), a Christofferson Robb & Company. Il titolo a Piazza Affari, in rialzo del 2,15% a 2,58 euro, segna una delle migliori performance del comparto.
Il collocamento dei titoli mezzanine e junior permetterà a Banco BPM di procedere al deconsolidamento delle sofferenze oggetto della cartolarizzazione, pari a 5,1 miliardi di euro nominali alla data di cut-off (corrispondenti a 4,9 miliardi nominali al 31/03/2018) prima della fine del semestre in corso, a un prezzo complessivo pari al 34,3%, “un valore –precisa l’istituto – ai livelli più alti mai realizzati sul mercato italiano per questa tipologia di operazioni”.
A seguito dell’operazione, il NPE (Non-Performing Exposures) Ratio lordo, che al momento della fusione (31.12.2016) era pari al 24,1%, scenderà al 16,6%; nello stesso periodo, il NPE Ratio Netto si riduce dal 14,7% all’8,9%. Il rapporto sofferenze nette/impieghi calerà dal 7,1% di fine 2016 al 3,2%.
“L’ottenimento della garanzia ai sensi del D.L. 18/2016 (GACS) sui titoli senior emessi nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione è previsto nelle prossime settimane; tale garanzia permetterà la derecognition prudenziale del portafoglio”.
Grazie al completamento del “Project Exodus”, le cessioni di sofferenze complessivamente operate da Banco BPM a partire dal 2016 ammontano a circa 9,5 miliardi, corrispondenti a circa il 73% del nuovo obiettivo di cessioni, passato dagli 8 miliardi indicati nel Piano Strategico a 13 miliardi. “Il processo di smaltimento sembra essere a buon punto e riteniamo che potrebbe essere concluso prima delle nostre aspettative iniziali, lasciando spazio a ulteriori misure di riduzione del rischio”, si legge nella nota odierna diffusa dagli analisti di Banca IMI (che sul titolo ha una valutazione “comprare” con prezzo obiettivo fissato a 3,8 euro).
Per le rimanenti cessioni previste nel piano di derisking, pari a circa 3,5 miliardi, “il Gruppo –continua la nota dell’istituto- ha già avviato una data room finalizzata a raccogliere manifestazioni di interesse da parte di potenziali investitori”.