Sterlina scivola a minimo in sette mesi per Bank of England e timori Brexit
La sterlina è scesa al minimo in sette mesi nei confronti del dollaro, nella sessione odierna, dopo che il vice governatore della banca centrale del Regno Unito, Jon Cunliffe, ha lanciato un allarme sui livelli dei debiti delle famiglie del Regno Unito. La valuta britannica è scivolata fino a $1,3080 nei confronti del dollaro, attestandosi al valore più basso dallo scorso 6 novembre.
In un intervento radiofonico, Cunliffe ha detto di temere che, con gli attuali livelli del debito, le famiglie britanniche potrebbero essere vulnerabili in condizioni di recessione.
“Il debito delle famiglie è piuttosto elevato, se si guarda agli standard storici – ha detto Cunliffe – Anche se le famiglie stesse hanno lavorato duramente per far scendere i loro debiti, tra di esse ci sono alcune che destano preoccupazione”.
Il vicegovernatore della BoE ha anche ribadito la guidance della banca centrale, ovvero che i tassi saliranno in modo graduale e limitato.
Allo stesso tempo, ha aggiunto, la banca centrale dispone di uno spazio di manovra per tagliare i tassi, in caso di forte rallentamento dell’economia.
A zavorrare la sterlina anche i timori sulla Brexit, con il Primo ministro della Repubblica d’Irlanda Leo Varadkar che ha definito “deludente” l’assenza di progressi nelle trattative tra l’Unione europea e il Regno Unito.