Notizie Notizie Italia Recordati: al fondo inglese Cvc il controllo, sul piatto 3 mld di euro

Recordati: al fondo inglese Cvc il controllo, sul piatto 3 mld di euro

2 Luglio 2018 08:55

Lo storico gruppo farmaceutico Recordati vola all’estero. È trascorsa poco più una di una settimana dalla conferma delle trattative con il fondo Cvc Capital Partners (approfondisci la notizia): venerdì a mercati chiusi sono arrivati i dettagli dell’operazione che vede gli inglesi rilevare la maggioranza del gruppo italiano.

Gli azionisti di Fimei, società finanziaria della famiglia Recordati che detiene circa il 51,8% delle azioni del gruppo farmaceutico milanese, ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per cedere la loro intera partecipazione a un consorzio di fondi di investimento controllato da Cvc. In base ai termini dell’intesa, il corrispettivo dell’operazione è di circa 3 miliardi di euro, che implica un prezzo di 28 euro per ciascuna azione di Recordati. Una cifra, si legge in una nota, che sarà pagata per circa 2,3 miliardi di euro al closing dell’operazione e per 750 milioni in strumenti finanziari di debito subordinati di lungo termine Con l’accordo che è condizionato unicamente all’ottenimento da parte degli investitori delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità antitrust nelle giurisdizioni coinvolte.
La società precisa inoltre che all’ottenimento di tali autorizzazioni, dopo il closing dell’operazione gli investitori dovranno lanciare un’Offerta pubblica di acquisto totalitaria rivolta a tutti gli azionisti di minoranza. Si prevede che il perfezionamento dell’acquisizione di Fimei, condizionato unicamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni antitrust, avvenga nell’ultimo trimestre del 2018.
“La famiglia Recordati comunica di aver raggiunto un accordo con Cvc e i suoi co-investitori che vogliono investire e sviluppare la società nei prossimi anni”, ha commentato Alberto Recordati, numero uno di Fimei.

“La famiglia Recordati ha richiesto agli investitori di offrire agli altri azionisti un prezzo per azione di 28 euro, il quale implica un valore economico superiore al prezzo per azione complessivamente offerto alla famiglia Recordati, che prevede una parte da pagarsi al closing e una parte in forma differita”, spiega la società sottolineando che “tale offerta agli azionisti di minoranza è soggetta all’assenza di una significativa correzione di mercato (definita come una diminuzione di più del 20% dell’indice Ftse Mib) prima del closing dell’operazione”.
In caso tale correzione si verifichi, gli investitori intendono allineare il prezzo della predetta offerta pubblica, previa approvazione di Consob, al valore attualizzato del corrispettivo (in parte pagato alla chiusura dell’operazione e in parte in forma differita) riconosciuto alla famiglia Recordati.
Andrea Recordati, a cui Cvc ha chiesto di continuare a guidare Recordati e il suo management, ha dichiarato: “Nel processo di selezione del partner migliore per far ulteriormente crescere Recordati, è stato importante trovare una parte che permettesse a la società di rimanere indipendente, con continuità per il management e gli altri dipendenti, e di accelerare la sua strategia di crescita attraverso acquisizioni. Pertanto, ho scelto di reinvestire personalmente in questa operazione, a fianco degli investitori”.

Recordati, che vale in Borsa poco più di 7 miliardi di euro, ha chiuso la seduta di venerdì scorso a quota 34 euro per azione. A Piazza Affari i massimi sono stati toccati lo scorso novembre, con il titolo che si è spinto oltre quota 40 euro. Nei primi tre mesi dell’anno il gruppo farmaceutico italiano ha registrato ricavi consolidati, pari a 366,5 milioni, in crescita del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+8,4% per i ricavi internazionali). L’utile netto è salito di oltre il 10% a 86,6 milioni, mentre l’Ebitda è aumentato del 14,2% a 134,4 milioni.