Piazza Affari chiude in calo, male Stm e titoli lusso
Giro di boa settimanale in affanno per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,36% a 21.686 punti. La questione dazi, dopo essere rimasta in stand-by per qualche giorno, torna a preoccupare con alcune indiscrezioni del Financial Times che vedono l’Unione europea in azione per avviare trattative con i principali colossi mondiali dell’auto, al fine di siglare un accordo sui dazi e prevenire una guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Toniche alcune testimonial del comparto bancario con Banco Bpm (+1,10%) e Intesa Sanpaolo (+0,49%) in prima fila. Tra i segni più di giornata c’è poi Telecom Italia salita dello 0,52% a 0,6554 euro dando così seguito al rally della vigilia dettato dall’operazione Wind Tre con la cinese Ck Hutchison che ha concluso l’acquisto della restante parte del capitale per 2,45 miliardi di euro, Banca IMI ha sottolineato come sulla base della simulazione approssimativa dei risultati di Wind Tre per il periodo 2018-2019 e assumendo un premio di controllo del 20%, la transazione implica un rapporto EV/EBITDA 2018, esclusi i prestiti intercompany e i costi di integrazione, pari a 7 volte, che sale a 7,4 volte per il 2019. Questi multipli si confrontano con quelli più contenuti (4,7-4,5 volte) di Telecom Italia secondo le stime Banca Imi e di 5-4,8 volte dei peer del settore tlc europeo (fonte Factset).
Giornata no per Stm (-2,97%) che ha risentito dei cali messi a segno ieri dal Nasdaq. A pesare sul listino tech americano la decisione della Cina di vietare temporaneamente le vendite di chip dell’azienda americana Micron Technology, probabilmente come ritorsione successiva all’attacco di Donald Trump contro China Mobile.
Molto male anche il settore del lusso con prese di beneficio su Moncler (-3,61%) e Salvatore Ferragamo (-1,64%), tra i titoli migliori nella prima metà dell’anno.