Notizie Notizie Mondo Dazi, sale tensione Usa-Cina. Ma Pechino ha quattro armi per vincere

Dazi, sale tensione Usa-Cina. Ma Pechino ha quattro armi per vincere

20 Luglio 2018 15:39

“Non lo sto facendo per la politica, ma perché è la cosa giusta per il nostro paese. Ci stanno sfruttando e non mi piace”. Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel corso di un’intervista alla Cnbc in cui alza i toni e minaccia di spingere i dazi anche fino a 500 miliardi di dollari.

I 500 miliardi di cui fa riferimento il presidente è che nel 2017 gli Stati Uniti hanno importato prodotti della Repubblica Popolare per un controvalore di 505,5 miliardi di dollari, comparati con i 129,9 miliardi di beni esportati dagli States in Cina, secondo i dati di Census Bureau. Il presidente ha sottolineato che gli Stati Uniti sono “stati sfruttati” su una serie di fronti, tra cui la politica commerciale e monetaria, eppure ha affermato di non aver alzato le tariffe per cattiva volontà nei confronti della Cina.

Come Pechino può difendersi dagli States

“Non voglio che abbiano paura. Voglio che facciano bene”, ha detto. “Mi piace molto il Presidente Xi, ma è stato molto ingiusto”. Dal canto suo nella guerra sembra che la Cina abbia motivi in più per danneggiare l’America e può adottare misure di ritorsione nei confronti degli States al di là dell’istituzione di dazi sulle merci statunitensi, come sottolinea sulla Cnbc Kristina Hooper, chief global market strategist di Invesco. “La Cina” – afferma la Hooper – “ha un arsenale di armi molto più grande degli Stati Uniti e le tariffe sono solo la punta dell’iceberg in termini di quello che ha la Cina “.

L’analista entra nel dettaglio e indica le quattro armi a disposizione di Pechino per rispondere a Washington.

1) Smettere di acquistare titoli del Tesoro USA: secondo la Federal Reserve difatti la Cina è uno dei maggiori detentori di titoli del Tesoro statunitense, con circa 1 000 miliardi di dollari di obbligazioni nel 2017. Sse il governo cinese dovesse spingersi troppo in là, potrebbe decidere di vendere le sue partecipazioni o smettere di comprare nuove obbligazioni statunitensi – e questo potrebbe avere un impatto significativo sull’economia statunitense.

2) Svalutare lo yuan: se la Cina vuole davvero infastidire il presidente Trump, visto che “la valuta è la leva più efficace per compensare l’impatto delle tariffe”, come ha sottolineato Salman Baig, un multi-asset investment manager di Unigestion, una società di investimenti con sede a Ginevra.

3) Rendere la vita più difficile per le aziende statunitensi: “il governo cinese ha molto potere sul suo popolo e se vuole che i suoi cittadini smettano di viaggiare negli Stati Uniti o di comprare merci americane, può farlo”, afferma Gerardo Zamorano, direttore del gruppo d’investimento Brandes Investment Partners.

4) Isolare gli Stati Uniti: la Cina può giocare il gioco dell’attesa con il presidente Xi Jinping che rimarrà al potere a tempo indeterminato, il che significa che può prendere tempo instaurando partnership commerciali con altri paesi in tutto il mondo e isolando così gli Stati Uniti Stiamo, cosa che stiamo già vedendo in Europa e in Canada che ha avviato con Pechino colloqui commerciali. Se la Cina volesse davvero fare un torto agli States, potrebbe aderire al TPP, l’accordo libero scambio che gli Stati Uniti hanno abbandonato quando Trump ha assunto l’incarico.