Fca taglia stime 2018 su ricavi ed ebit, titolo precipita in Borsa nel giorno più brutto
Trimestrale da dimenticare per Fca. Proprio nel giorno della morte di Sergio Marchionne, arrivano i deboli riscontri relativi al secondo trimestre, l’ultimo a guida Marchionne, con ebit sotto le attese che ha costretto il gruppo a rivedere al ribasso le stime 2018 su ricavi ed ebit.
Il titolo Fca ha reagito con violenti cali arrivando a cedere oltre il 10% e trascinando al ribasso anche Exor (-4%).
Il secondo trimestre si è chiuso con EBIT adjusted a 1,655 miliardi di euro, in calo dell’11% (-3% a parità di cambi di conversione) con il margine in calo di 100 pb al 5,7%. Il consensus Bloomberg era 2,02 mld. L’utile netto adjusted è stato pari a 981 milioni di euro, in calo del 9% (stabile a parità di cambi di conversione); l’utile netto a 754 milioni di euro diminuzione del 35% (-26% a parità di cambi di conversione). Le consegne globali complessive sono state pari a 1.301.000 veicoli, in rialzo del 6% principalmente grazie alla crescita in NAFTA e LATAM. I ricavi netti pari a 29 miliardi di euro, sono risultati in aumento del 4% (+11% a parità di cambi di conversione) per la crescita delle consegne e il positivo effetto prezzi.
Confermato lo storico azzeramento del debito preannunciato il 1 giugno. La liquidità netta industriale è pari a 0,5 miliardi di euro, in progresso di 1,8 miliardi di euro nel trimestre.
Il gruppo italo-americano dell’auto ha rivisto al ribasso le previsioni su ricavi ed Ebit 2018. Confermato invece il target 2018 per l’utile netto adjusted e rivisto per le altre grandezze.
Confermati invece tutti gli altri obiettivi finanziari presentati lo scorso 1° giugno nel Piano Industriale 2018-2022.